Il clan tramite il Governatore della “Fraternita di Misericordia” riusciva sistematicamente ad aggiudicarsi gli appalti per le forniture dei servizi di ristorazione nei Cara di Isola di Capo Rizzuto e di Lampedusa
Tra le accuse associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, truffa aggravata. Arrestato anche Leonardo Sacco, responsabile 'Misericordia' di Isola Capo Rizzuto
Il provvedimento eseguito dalla Guardia di finanza nelle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Roma. Il sequestro ha riguardato beni per 28 milioni di euro
Il clan ordinava anche la scelta di fornitori compiacenti e l'assunzione di personale “gradito”. Garantiti ai fermati anche circa 1.000-2.000 euro per ciascuna commessa e 15mila mensili agli esponenti della cosca
Raggiunti dal provvedimento di fermo di indiziato di delitto elementi di vertice del clan De Stefano ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa e varie estorsioni
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno, a seguito della relazione predisposta dal Prefetto di Reggio Calabria, aveva deliberato, nella seduta del 5 maggio scorso, lo scioglimento del Consiglio comunale
Il presidente del Tribunale respinge la dichiarazione di astensione del Collegio. Le difese di Cannizzaro e Santaguida si rivolgono alla Corte d’Appello
E’ stata così accolta la proposta del Ministero dell’Interno e della Prefettura di Reggio Calabria che avevano segnalato con apposite relazioni infiltrazioni mafiose negli organi elettivi dell’ente
L'operazione è la prosecuzione dell'inchiesta Recherche che ha portato all’arresto di esponenti di vertice, affiliati e prestanome della cosca reggina ritenuti responsabili di associazione mafiosa e favoreggiamento nei confronti del boss latitante Marcello Pesce
L’annullamento delle due condanne al carcere a vita, con rinvio ad altra sezione della Corte di Assise di Appello di Torino, riguarda Rosario Marando e Natale Trimboli, entrambi di Platì
Domenico Nucera a capo del gruppo di buttafuori. Così la ‘ndrangheta seminava terrore con intimidazioni e risse, sino al ferimento di un giovane per futili motivi. Lavoravano anche i pregiudicati
Sfruttando la gestione del servizio di buttafuori accertato come le cosche avessero avviato un fiorente traffico di sostanze stupefacenti sia nei locali notturni che in diversi punti della città. Accertati anche diversi episodi di estorsione e rapina
L’indagine, denominata “Eracle”, ha coinvolto soggetti appartenenti alle cosche Condello e Stillittano. Nelle loro mani anche i servizi di “Buttafuori” nei principali locali d’intrattenimento serale e notturno