REPORTAGE | Da tre secoli svetta sulla rupe di Tropea. Nelle sue stanze è passato un pezzo di storia d’Italia con la strenua resistenza dei proprietari che si rifiutavano di pagare le tasse ai piemontesi dopo l’Unità, prendendo a fucilate gli esattori. Per questo venne confiscato e passò allo Stato, ma da allora è finito in rovina. Luigi Giffone, il più anziano della famiglia nobiliare che possedeva questo gioiello architettonico, racconta con dolore e rammarico lo scempio che si è compiuto in tutti questi anni. Ma il neosindaco Macrì assicura: «Riqualificarlo è una priorità»