Antonella Accroglianò era considerata il deus ex machina del sodalizio criminoso accusato di aver pagato per aggiudicarsi gli appalti o sbloccare contenziosi in atto
Lo ha deciso il tribunale del riesame di Roma che, accogliendo le richieste della Procura, ha confermato il carcere anche per gli altri quattro dirigenti dell'azienda