Nell’ultima puntata del podcast, un’analisi inedita dei possibili successivi capitoli dell’inchiesta, con un’intervista a Klaus Davi che parla di un insolito «patto Stato-mafia». E i passaggi chiave della requisitoria del procuratore Lombardo con riferimento al rapporto tra i clan e la politica
La prima inchiesta sui terreni risale a quasi 50 anni fa e racconta la nascita della ’ndrangheta imprenditrice. Ecco come il business sorto intorno al Centro siderurgico e allo scalo merci ha dato il via all’ascesa del più potente clan del Vibonese. Tutto inizia con l’acquisizione di 32 appezzamenti da mettere a disposizione delle ’ndrine del Reggino
VIDEO | Questa mattina all'Università Mediterranea l’incontro sul protocollo relativo al progetto Liberi di Scegliere nato in riva allo Stretto e volto a dare nuove possibilità di vita ai minori cresciuti in contesti criminali
Nessuno di loro tentò di favorire la scarcerazione di Antonio Forastefano, cancellate in Appello le condanne inflitte in primo grado ai due professionisti per concorso esterno in associazione mafiosa
All’incontro, insieme alla fondazione Magna Grecia, era presente anche lo studioso calabrese Antonio Nicaso. Il procuratore di Napoli: «Gli Stati si devono velocemente attrezzare. L’Italia è rimasta indietro»
Il Tribunale esclude dal processo gran parte degli enti locali oltre a Regione, Provincia, Inps e Ministeri. In totale sono 188 gli imputati nel procedimento scaturito dalle operazioni Maestrale-Carthago, Olimpo e Imperium
Il greco Nikolaos Liarakos si aggiunge a Fisnik Smajlaj, “uccel di bosco” da ormai quasi dieci anni. Al centro dell'inchiesta una presunta associazione a delinquere dedita al narcotraffico di cui farebbero parte i clan Abbruzzese e Forastefano
Summit in un “quartiere” abusivo costruito da famiglie vicine agli Alvaro: il boss Carzo si lamenta per il menu e perché manca la musica. L’alleanza con il clan Farao-Marincola di Cirò cementata dall’invito a un matrimonio: diversi boss tra i 300 partecipanti
Il penalista era finito in carcere lo scorso settembre con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Gli furono poi concessi i domiciliari dal Riesame
Dopo alcuni anni viene rivelato uno scontro verbale avvenuto in aula tra l’allora sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria e il mammasantissima di Gioia Tauro, Mommo Molè. Il commento del giudice: «Non ci si fa mai l'abitudine ma andiamo avanti»
Avrebbero esercitato un controllo capillare sull'intero territorio e anche sui porti di Cirò Marina e Cariati. Secondo l'accusa, imponevano la manodopera ai villaggi turistici oltre a pretendere denaro per garantire protezione
Gli indagati avrebbero messo in piedi un sodalizio di tipo mafioso che si sarebbe infiltrato negli appalti per lavori in autostrada e la realizzazione di grandi opere
I contatti tra il medico con ambizioni politiche e l’avvocato storico della destra milanese: dietro ci sarebbe la regia del calabrese Santo Crea. L’ipotesi di creare il club “Italia Doc” ritagliandosi uno spazio della sede del futuro ministro al Turismo. Che bolla il tentativo come una bufala e a Report dice: «State sbagliando persona»
Intimidazioni e minacce convincono tre professionisti a rinunciare agli incarichi di gestione di una panetteria finita nel mirino delle indagini. Il racconto del loro terrore nella sentenza del processo Propaggine
Nel 1979 il capoclan Franco Perna sopravvisse per il rotto della cuffia a un attentato: da allora in ambienti criminali è paragonato a una lucertola a due code, rettile portafortuna per antonomasia
Le motivazioni della sentenza del processo Propaggine ricostruiscono le attività del clan di Cosoleto. Gli equilibri criminali nella Capitale modificati da Antonio Carzo e Vincenzo Alvaro, capo dell’area affaristica della prima Locale autonoma della città eterna
Domenico Carzo aveva puntato il Grande Oriente d’Italia: la sentenza del processo Propaggine tratteggia il suo tentativo (fallito) di affiliarsi. La presentazione da parte di due professionisti e lo stop arrivato quando un medico racconta i precedenti di due familiari dell’aspirante grembiulino
C’è stato un tempo in cui il boss della camorra oggi pentito era entrato in affari con il gruppo criminale dei “Bella bella” e con loro aveva messo in piedi un ingegnoso import-export sulla rotta Cosenza–Casal di Principe
Il verdetto è stato emesso dalla prima sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro. Solo nove le parti civili a fronte delle 35 parti lese individuate dalla Dda