L’agguato mafioso nei confronti un giovane pluripregiudicato romano, Giancarlo Tei, ora ricoverato in gravi condizioni, rappresenta secondo la Procura della Capitale il capitolo di un nuovo romanzo criminale in salsa calabrese. L’intercettazione: «Mi servono un Ak47, un Uzi M12 Scorpion, poi pistole e 3 o 4 bombe a mano».