L’intervista

Promozione A, riparte la Juvenilia Roseto Capo Spulico. Munno: «Un giusto mix tra gioventù ed esperienza»

Si tratta di un ritorno sulla panchina jonica: «Dopo l’esonero, per richiamarmi significa che il lavoro fatto lo scorso anno non è andato perso»

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di Franco Sangiovanni
18 agosto 2024
21:30
Mario Munno
Mario Munno

Nonostante lo spauracchio del ritiro, la Juvenilia Roseto Capo Spulico del presidente Antonio Bruno si allineerà regolarmente al nastro di partenza del campionato di Promozione girone A. Aver conservato il diritto di farne ancora parte ha probabilmente innescato nuovi motivi per garantire la rappresentanza sportiva della cittadina prospicente il mar Jonio facendo anche affidamento, per quanto normale sia, al sostegno della nuova insediata amministrazione comunale. Adunata programmata giusto dopo le baldorie di Ferragosto, ad attendere la truppa il comandante incaricato, il rientrato mister Mario Munno che, in verità, iniziò anche lo scorso anno salvo poi essere esonerato dopo 7 partite (5 pareggi e 2 sconfitte).

Abbiamo raggiunto mister Mario Munno per un primo punto sulla situazione. Una tra le ultime a riprendere le attività, la Juvenilia paga il fattore mare con le abitazioni occupate da turisti: «Siamo un paese che d’estate vive tanto turismo, di conseguenza, nabbiamo avuto difficoltà per trovare gli alloggi ai ragazzi». E a proposito di ragazzi, il direttore sportivo Rocco Barletta, anch’esso rientrato, è al lavoro per consegnare una rosa che sappia valorizzare il lavoro proprio di mister Munno: «Ripartiamo con una base che, grosso modo, riprende il cammino con un buon 75% degli atleti che già erano con noi. Abbiamo fatto qualche ritocchino, un giusto mix tra giovani italiani e qualcuno più esperto proveniente dall’estero». Rispetto all’agosto dello scorso anno, qualcosa è cambiato, al comunale si ritrovano già buona parte dei giocatori «Diciamo che quest’anno siamo partiti meglio, con una base solida. Lo scorso anno ero solo, ho dovuto arrangiarmi anche con 11 da mandare in campo.»


Un inizio nato male e finito peggio, una esperienza terminata con l’esonero: «Sono stato esonerato ma ora sono rientrato. Sono 25 anni che faccio l’allenatore, non mi è mai mancata la fiducia del presidente, la decisione dell’esonero è stata determinata da persone che quest’anno non sono in società, che avevano dei numeri importanti e sin dall’inizio non ci ho legato proprio.»

Un esonero comunque motivato dai risultati: «Dopo una partenza senza un giocatore e con quei pochi che man mano arrivavano, senza un portiere, abbiamo collezionato 5 pareggi e 2 sconfitte. Dopo il mio esonero, però, hanno preso altri giocatori, normale che le cose siano cambiate. Nonostante ciò, è stato necessario attendere un altro mese e mezzo per vincere una partita». Una rivincita, dunque, grazie alla chiamata del presiedente Bruno: «Il mio lavoro l’anno scorso si è visto, non mi sento come qualcuno che ha fatto male. Per richiamarmi significa che il lavoro fatto lo scorso anno non è andato perso».

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