La battaglia di Giusy Versace: «lo sport non sia un lusso ma un diritto»

VIDEO | Come l’atleta paralimpica e politica calabrese con determinazione e coraggio ha trasformato la sua tragedia in una missione per aiutare gli altri

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di Erica Cunsolo
10 marzo 2019
11:09
Giusy Versace
Giusy Versace

Correre non è un lusso, è un diritto. Lo sanno bene Francesco Comandè, campione italiano paralimpico e Fabrizio Mirante che sogna di diventarlo. Due calabresi entrati nel mondo dello sport per disabili grazie all’esempio e all’amicizia di una donna: Giusy Versace. Una campionessa nella vita prima, nello sport poi, atleta paralimpica, personaggio televisivo, oggi parlamentare. Una donna-coraggio che ha abbattuto le barriere del pregiudizio diventando paladina dei diritti dei disabili.

Quattordici anni fa l’amputazione bilaterale degli arti inferiori per quel maledetto incidente sulla Salerno-Reggio Calabria. Da allora Giusy si è aggrappata alla vita senza mai risparmiarsi. Una tragedia trasformata in missione. Da presidente dell’onlus “disabili no limits” raccoglie fondi, anche in Calabria, per donare ausili a persone meno fortunate che non possono permetterseli, come nel caso di Francesco. E per altri come il giovane Fabrizio è fonte di ispirazione. Da deputata della Repubblica dà voce a chi non ce l’ha: “le protesi sportive devono essere pagate dallo Stato, inserite nei Lea”. Questa la sua ultima battaglia a Montecitorio.


 

 

Giornalista
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