Un anno di sport: dodici mesi di passione, lacrime e sorrisi

VIDEO | Trecentosessantacinque giorni di sogni avverati ed infranti. Di paradossi e contraddizioni. Un anno di sport calabrese targato 2018. Tutti in un fiato. Da Reggio Calabria…a Reggio Calabria

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di Alessio Bompasso
31 dicembre 2018
11:40

Da Reggio Calabria a Reggio Calabria. Dallo Stretto si parte. E in riva allo Stretto si arriva. Tutto in un anno. Trecentosessantacinque giorni di passione. Amore. Gioie e dolori. Dodici mesi di sport made in Calabria. Reggio Calabria. Appunto. Al centro delle vicende sportive di casa nostra.

 


Nel bene e nel male. Croce e delizia. Lo sanno i bene i tifosi della Viola Reggio Calabria. L’emblema del basket regionale. Proprio 12 mesi fa erano lì a respirare profumo da “Olimpo” della palla a spicchi trascinati da coach Calvani ed i suoi. Oggi di quella fragranza non è rimasto neppure l’odore. Per questioni che poco hanno a che fare con lo sport. Le stesse che hanno rischiato di far andare tutto a rotoli in casa Reggina. Problemi economici risolti, forse, negli ultimi giorni di quest’anno, grazie ad una multinazionale romana. Staremo a vedere. Tutto questo proprio quando la tifoseria sembra riavvicinarsi dopo la spaccatura con squadra e staff che proprio 12 mesi fa toccava il punto più evidente. Da Reggio Calabria a Reggio Calabria.

 

Passando da Crotone e Cosenza. Due città ritrovatesi nel calcio cadetto contro ogni pronostico. Perché un anno fa il Crotone sembrava già aver archiviato la salvezza in A ed il Cosenza destinato ad una lotta salvezza all’ultimo sangue in C. E invece. Il pallone si è confermato rotondo e la storia recente la conoscete tutti. Crotone in B in serio affanno e Cosenza promosso tra i cadetti e reduce da un paio di risultati che stanno facendo brindare di gusto i tifosi silani già sbronzi dopo la conquista della promozione al termine di una vera e propria cavalcata trionfale.

 

La stessa che una categoria più giù ha realizzato la Vibonese presa a schiaffi nelle aule della giustizia sportiva ma in campo mai doma. Tanto da recuperare una vagonata di punti a chi la precedeva in classifica e di strappare la Serie C in uno spareggio che nessuno, probabilmente, tra i tifosi rossoblu, dimenticherà. Vibo patria anche della Tonno Callipo Calabria a cui certo non dispiacerà mettere dietro le spalle l’anno che sta per andare via. Un “Annus Horribilis” a tinte giallorosse fatto di esoneri, addii e punto più basso della storia in massima serie. Del 2018 non resta che salvare lui: Antonio Valentini. Gioiello da panchina made in Vibo cresciuto a pane e pallavolo. Ed oggi futuro di questa società che nel frattempo ha cambiato tutto nel cuore del PalaValentia.

 

Da Vibo è passato con il suo bolide anche Claudio Gullo che nel corso dell’ultimo anno ha deciso di ritornare in pista nella sua specialità: le cronoscalate. Una scelta fatta di costanza e sacrificio che lo ha portato a laurearsi campione italiano della sua categoria. Ma il 2018 è anche l’anno di Miriam Carnovale nuova stella del tennistavolo italiano. Sempre più colorata d’azzurro e vestita dei metalli più preziosi in giro per il vecchio continente. Un percorso sottolineato da un altro campione sportivo fatto in casa nostra: Giovanni Tocci. L’uomo dell’Italtuffi con al collo una medaglia d’argento ai campionati europei. Storie di sport. Di uomini e donne. Di grandi piazze e piccole società.

 

Come il Rende che nel 2018 è stata la squadra di calcio calabrese che ha più a sorpreso fin tanto da finire sulle prime pagine dei quotidiani nazionali. Ma Rende è anche la casa di Amaurys Perez, campione assoluto di pallanuoto ma anche di televisione. Tolta la cuffia da gioco ha trionfato all’ultima edizione dell’Isola dei Famosi dopo aver partecipato a “Ballando con le Stelle”. E ballano, eccome se lo fanno, anche Antonio Dubrivnyy e Ilaria Coloca. Rispettivamente undici e dodici anni. Due bambini ma già due “grandi” della danza sportiva.

Ecco cosa ha raccontato il meglio dello sport calabrese targato 2018. Un mix di vittorie esaltanti e sconfitte brucianti. Di soddisfazioni illuminanti e delusioni tumultuose. Dodici mesi di lacrime e sorrisi. Da sempre alla base della passione sportiva. Buon anno.

Giornalista
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