Roccella festival, applausi per “A merry Christmas and a jazzy new year”

Bilancio positivo per la rassegna. La prossima edizione della kermesse s’intitolerà “Italians—Il ruolo degli italo-americani nella storia passata e contemporanea del jazz”
di Redazione
9 gennaio 2018
07:17

La mini rassegna “A Merry Christmas and a Jazzy New Year”, organizzata nel periodo na-talizio, ha dato dei risultati soddisfacenti sia in termini di presenze di pubblico che di apprezza-mento delle proposte musicali presentate all’Ex Convento dei Minimi e all’auditorium comunale di Roccella. Messa su con esigue risorse finanziarie e l’aiuto di qualche sponsor è riuscita, però, a capitaliz-zare la disponibilità di alcuni musicisti amici del Festival che hanno presentato progetti di un certo spessore artistico. Si è partiti con Simo-na Calipari che, con il suo quartetto, ha al-lietato la sera di Natale con un set di brani in pieno stile Merry Christmas e si è chiuso con il concerto di Peppe Servillo e i Solis String Quartet che, giorno 3 gennaio, ha entusia-smato il pubblico dell’Auditorium con una pro-posta di raffinata impostazione musicale e grande valore ese-cutivo. Infatti, mentre il Solis String Quartet si è confermato un’eccellenza del panorama musicale italiano, Peppe Servillo ha fatto capire al pubblico che, ol-tre a essere uno dei più grandi interpreti della canzone italiana, ha anche notevoli capacità di re-citazione nel suo patrimonio genetico.

 Progetti futuri

 Scontato anche il successo di Claudio Cojaniz che è ormai diventato un beniamino del pubblico roccellese. Il suo “Blackpiano” ha, infatti, catturato l’attenzione del pubblico che ha affollato il suo concerto con l’esecuzione di brani che testimoniano l’amore per l’Africa da parte del musicista friulano di origine serba. Di particolare interesse, infine, il progetto originale “That’s amore—an original tribute to Harry Warren” del pianista Francesco Scaramuzzi-no, dedicato al famoso compositore italo-americano. Il giovane pianista ha proposto un set di arrangiamenti originali di celebri brani composti da Warren i cui genitori erano di Cassano allo Jonio. Con questo concerto si è messo, di fatto, un primo tassello alla XXXVIII edizione del Roccella Jazz Festival che s’intitolerà “Italians—Il ruolo degli italo-americani nella storia passata e contemporanea del jazz”. Il concerto dedicato a Harry Warren, infatti, può essere considerato un primo approccio al tema del 2018 e sarà subito seguito da due cicli di lezioni-concerto nelle scuole, prima di arrivare alla sessione estiva del festival che sarà segnata dalla presenza di al-cune grandi star del panorama jazzistico nazionale e internazionale.


La conclusione delle iniziative natalizie

Nella mini rassegna è stata inclusa anche la presentazione del libro “Gente di Jazz” di Gerlando Gatto, noto critico e giorna-lista, a cura del Prof. Giuseppe Rossi docente della Libera Uni-versità di Lingue e Comunicazione di Milano. Tutti gli intervenuti hanno segnalato il notevole interesse del libro per la peculiarità delle interviste e l’importanza dei musicisti coinvolti. Il volume è stato promosso e prodotto dall’Associazione Culturale Euritmi-ca di Udine ed edito dalla casa editrice KappaVu. Oltre al di-rettore artistico del Festival Vincenzo Staiano, erano presenti il Sindaco di Roccella Giuseppe Certomà e il Vice Sindaco Vittorio Zito. In video-chat, invece, hanno partecipato Gerlando Gatto e l’autore della post-fazione del libro Fabio Turchini.

 

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