Tra palco e realtà

L’attore calabrese Marcello Fonte in Umbria per raccontare San Francesco d’Assisi: «Vivevo in una baracca, poverissimo come lui»

Il 14 settembre si celebreranno gli 800 anni delle stimmate del patrono d’Italia. Il vincitore della Palma d’oro di Cannes sarà impegnato nella lettura evocativa di alcuni testi: «Grande sintonia spirituale con la sua figura»

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di Anna Ossequio
1 settembre 2024
16:45

Il 14 settembre alle 21.30, nella suggestiva Piazza Superiore di San Francesco ad Assisi, Marcello Fonte, il rinomato e talentuoso attore calabrese, sarà protagonista di un evento di grande rilevanza: il Requiem Universalis, che celebra gli 800 anni dalle stimmate di San Francesco. Fonte, con la sua profonda connessione personale e artistica con il santo, offrirà una lettura evocativa dei testi che commemorano questo momento cruciale della vita di San Francesco, aggiungendo un tocco speciale a una serata dedicata alla spiritualità e alla riflessione.

«Francesco si chiama mio figlio ed era il nome di mio padre»

Nato a Melito di Porto Salvo, un piccolo comune in provincia di Reggio Calabria, Marcello ha un percorso di vita caratterizzato da umiltà e sacrifici prima di diventare un attore riconosciuto. Ma per Marcello il nome Francesco ha un significato profondo e ricorrente, che si intreccia con il suo destino familiare e spirituale. «È il nome che ricorre nella mia famiglia: mio figlio e quello di mio papà che non c’è più e del quale seguo e trasmetto il ricordo dei suoi valori e del suo senso del rispetto, che mi accompagnano tutti i giorni - ha dichiarato al Corriere dell'Umbria -. Ho imparato tutto guardando mio padre, osservando quello che lui e mia madre facevano insieme».


«Anche io sono nato povero»

Quando salirà sul palco ad Assisi per leggere i brani che rievocano le stigmatizzazioni di San Francesco, per lui non sarà solo un esercizio di recitazione, ma un momento di intima connessione con il Santo di cui porta il nome nel cuore della sua storia. Marcello si sente particolarmente vicino al "Poverello di Assisi" proprio per le sue origini umili. San Francesco, che si spogliò delle sue vesti per abbracciare la povertà, è una figura con cui Fonte si identifica profondamente. «La figura del Santo la sento molto vicina perché anche io sono nato molto povero - riporta il Corriere dell'Umbria -, ma sono stato fortunato a vivere con genitori che hanno cresciuto sette figli sotto una baracca di lamiera. Quella povertà mi ha arricchito a livello umano perché sono cresciuto giocando con quello che gli altri buttavano via. Ora è tutto diverso: veder crescere mio figlio senza dare valore a quello che ha, mi addolora. La povertà deve essere vista come una ricchezza da parte di tutti noi, sono sconcertato dal troppo uso di strumenti diabolici come il cellulare che rapiscono le persone».

Questo legame tra la propria esperienza di vita e la figura di San Francesco rende l'interpretazione di Marcello Fonte non solo un atto artistico, ma anche un omaggio personale a un santo che incarna la semplicità, l'umiltà e la ricchezza spirituale che derivano da una vita vissuta con autenticità. Sul palco di Assisi, Fonte non solo darà voce ai testi che narrano uno dei momenti più significativi della vita del santo, ma metterà anche in gioco la sua stessa storia, rendendo questa esperienza ancora più intensa e toccante.

Progetto che unisce arte e spiritualità

Questo nuovo impegno ad Assisi rappresenta per Marcello, quindi, una sfida diversa rispetto ai ruoli che lo hanno reso celebre, come nel 2018 quando si afferma con il film "Dogman" di Matteo Garrone, in cui interpreta il protagonista Marcello, un uomo mite e introverso che si ritrova coinvolto in una spirale di violenza. La sua interpretazione è stata lodata per la profondità e l'intensità con cui ha portato sullo schermo questo personaggio complesso, riuscendo a trasmettere un senso di vulnerabilità e determinazione che ha colpito sia il pubblico sia la critica. «Nella lettura del testo cercherò di rimanere umile per restituire le parole in modo semplice e diretto. La guida è tutta in quelle parole, non c’è da aggiungere altro». 

Il ruolo in "Dogman" gli ha valso il Premio per la Miglior Interpretazione Maschile al Festival di Cannes nel 2018, un riconoscimento che ha segnato una svolta nella sua carriera. Da quel momento, Marcello Fonte è diventato uno degli attori più apprezzati del cinema italiano e internazionale, continuando a lavorare in progetti di grande qualità come al recente “Il sesso degli angeli” di Leonardo Pieraccioni.

 

 

 

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