Vinci il concorso ma resti a casa: infermieri e operatori sanitari dicono basta

VIDEO | Centinaia di lavoratori calabresi del settore chiedono lo scorrimento delle graduatorie e l’assunzione negli ospedali di Reggio, Catanzaro e Cosenza: «È un nostro diritto»

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di Rossella  Galati
16 aprile 2019
20:34

«Abbiamo vinto circa 6 mesi fa il concorso solo grazie al nostro impegno e alla nostra formazione. Non siamo stati sponsorizzati da nessuno. Abbiamo vinto onestamente ma ora vogliamo che la nostra vittoria si trasformi in quello che ci spetta: il posto di lavoro». Un gruppo dei circa 350 vincitori del concorso per infermieri dell’ospedale di Cosenza ha raggiunto la Cittadella regionale a Catanzaro per incontrare il commissario alla sanità Saverio Cotticelli e il direttore generale del dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria Antonio Belcastro per chiedere lo scorrimento delle graduatorie e quindi l’assunzione. «Chiediamo di essere assunti come stabilito dal decreto numero 154 emanato a luglio 2018 del precedente commissario per coprire i posti disponibili in Calabria – spiega Antonio Rubino -. Cinquanta infermieri sono stati già assunti. Stiamo lottando per un diritto, non solo per noi ma per tutti i cittadini calabresi, perché tutti hanno il diritto di avere una sanità che funziona. E una sanità che funziona passa dai professionisti e i professionisti sono quelli che vincono i concorsi da soli, senza essere sponsorizzati da nessuno. Le graduatorie non scorrono perché ci sono delle problematiche che non conosciamo. Sicuramente c’è qualcosa che non funziona».

 


«La Calabria è una regione malata»

Per Antonio e per i suoi colleghi il commissario alla sanità sta facendo un grande lavoro. «È una persona di grande moralità ma purtroppo anche lui ha a che fare con una regione malata. C’è malasanità, corruzione, infiltrazioni mafiose. Noi viviamo in una regione malata, lui sta cercando di guarirla ma da solo non ce la può fare. Ha bisogno del sostegno di tutti i cittadini, delle amministrazioni, della buona politica. In Calabria in parte c’è ancora la buona politica e noi ci crediamo».

«Ci aspettiamo che ci assumano in poco tempo – aggiunge Lucantonio Iaquinta –. Sappiamo che la carenza è grande in tutta la regione e la nostra è una categoria importante».

«Tutto questo dovrebbe avvenire prima del blocco delle assunzioni che dovrebbe scattare i primi di maggio - spiega Roberta Profiti – e che porterebbe con quota 100 anche a una diminuzione degli infermieri di circa 3000 unità. In questo modo non verrebbero garantiti i Lea e la sanità calabrese rischierebbe il collasso».

 

Gli Oss di Catanzaro e Reggio

Ma da Cosenza a Reggio, passando per Catanzaro, la situazione non migliora. A darsi appuntamento nel piazzale della cittadella sono stati anche gli OSS degli ospedali del capoluogo e della città dello Stretto. «Nella nostra graduatoria, che è aperta da circa un anno e mezzo, siamo 447 – spiega Maria Caruso, Oss dell’ospedale Bianchi Melacrino Morelli di Reggio Calabria -. Siamo demotivati. È vero che la graduatoria sta scorrendo, ma molto a rilento e siamo preoccupati per il blocco de turnover».  

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