Infermieri pediatrici sul piede di guerra: l’Ipasvi chiede l’intervento di Scura

Il presidente del Coordinamento regionale Ipasvi: ‘Sarebbe auspicabile se in tutti gli avvisi e concorsi una percentuale venisse riservata agli infermieri pediatrici’
di Redazione
6 aprile 2016
17:14

“Sul nuovo bando per le assunzioni il commissario Scura riservi alcuni posti specifici per gli infermieri pediatrici”. Fausto Sposato, presidente del Coordinamento regionale Ipasvi, come al solito, va dritto alla questione: nel bando che si parla da tempo, in cui sono previste 300 assunzioni (150 quelle “esterne” ai presìdi) non vi è, al momento, alcuna possibilità per la categoria degli infermieri pediatrici. Da qui il grido d’allarme e l’invito, mirato, nei confronti di Massimo Scura e della dirigenza sanitaria regionale. “
L’Ipasvi si muove a tutela di tutti gli iscritti: non possiamo, per questo, non interessarci ad una questione che necessariamente deve trovare risposte positive. Il concorso – scrive Sposato in una nota – deve essere costruito ad hoc. Prevedendo inclusioni e completezze, non esclusioni e parzialità”.


Sposato, insieme a tutti i presidenti provinciali di Reggio, Vibo, Crotone e Catanzaro, prende spunto da una missiva dell’Ipasvi nazionale a firma del presidente Barbara Mangiacavalli. “La Federazione nazionale ha, negli ultimi anni, inteso sostenere e potenziare le competenze e l’innovazione professionale nell’ambito dell’assistenza infermieristica di area neonatologica e pediatrica affinchè ad ogni bambino e famiglia con problemi potenziali o attuali di salute siano garantite la migliore qualità delle cure, la sicurezza degli interventi nonché risposte assistenziali infermieristiche efficaci”. I diversi momenti di confronto e dibattito su tali tematiche hanno indotto il Comitato centrale della stessa Federazione a ritenere necessaria una riflessione sull’evoluzione della situazione con impegno collettivo a “dare corso a interconnessioni formative e individuare e porre in essere ogni facilitazione prevista dall’ordinamento universitario per l’acquisizione del titolo di infermiere per l’infermiere pediatrico e viceversa”.


 

La questione è proprio questa: chi ha il titolo di infermiere generalista può partecipare al bando e quindi possibilmente all’assunzione. Chi, invece, è specializzato in infermiere pediatrico non ha accesso. “Un controsenso oggettivo ed evidente per la cui soluzione dobbiamo coinvolgere il Ministero della Salute ed il Miur.


Sarebbe auspicabile se in tutti gli avvisi e concorsi una percentuale venisse riservata agli infermieri pediatrici”, assicura Fausto Sposato. Nel frattempo l’invito al commissario Scura.

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