Cosenza, pronto soccorso di frontiera: spazi angusti e pochi posti per i ricoveri

VIDEO | Il primario del Dipartimento Emergenza Urgenza per la prima volta si concede alle telecamere: «Serviamo un bacino d'utenza di 700 mila persone. Impossibile offrire risposte a tutti con le stesse tempistiche e modalità»

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di Salvatore Bruno
13 ottobre 2018
15:28

Hai voglia a disegnare una mappa di presidi ospedalieri sparsi su tutto il territorio provinciale. Alla fine l’utenza in difficoltà si rivolge quasi esclusivamente al Pronto Soccorso di Cosenza. Mediamente il Dipartimento di Emergenza Urgenza dell’Annunziata deve gestire quasi duecento richieste giornaliere, offrendo risposte ad un bacino di circa 700 mila abitanti.

Accessi impropri e posti insufficienti

Per i casi in cui occorre il ricovero, inizia la questua alla ricerca di un letto nei vari reparti. In Francia o in Germania la disponibilità è di otto posti ogni mille abitanti, in Italia la legge ne prevede meno della metà. In provincia di Cosenza siamo ben al di sotto di questo dato. Per questo spesso il posto non si trova. E il pronto soccorso si intasa. Il dottor Michele Mitaritonno dirige il Dea da circa venti mesi. Allergico alla ribalta, per la prima volta si concede alle telecamere anche se in realtà, insieme a tutto il personale operante in questo sorta di limbo, viene a trovarsi continuamente sotto i riflettori, involontario bersaglio delle lagnanze dei cittadini. 


Giornalista
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