Sanità, per i 5stelle la lite di Schael con la Regione è una “medaglia”

Il sub-commissario è in causa con la Cittadella per un risarcimento di oltre 400mila euro risalente a quando fu rimosso dalla guida dell’Asl di Crotone. Sapia e Nesci: «Il sistema non gli perdona di aver denunciato gli sprechi»

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13 gennaio 2019
11:47
Il vice commissario alla Sanità, Schael
Il vice commissario alla Sanità, Schael

I deputati M5s Francesco Sapia e Dalila Nesci, membri della Commissione Sanità, difendono a spada tratta la scelta del Governo di nominare quale sub-commissario alla Sanità calabrese Thomas Schael, nonostante un suo vecchio contezioso con la Regione per oltre 400mila euro.
Il vice del nuovo commissario Saverio Cotticelli, infatti, ha un conto molto salato in sospeso con la Cittadella: una lite giudiziaria risalente al 2007 e ora pendente in Cassazione. Schael – che allora guidava l’Asl di Crotone – fu rimosso dal suo incarico dal governo regionale, decisione contrastata dal diretto interessato, dalla quale scaturì la richiesta di risarcimento.

 


«I ministri dell'Economia e della Salute – affermano in una nota Sapia e Nesci - hanno valutato con assoluta attenzione la nomina di Thomas Schael, scelto per la sua indubitabile competenza e per aver nel tempo dimostrato fermezza e un profondo senso della legalità, vero. In particolare, i ministri Giovanni Tria e Giulia Grillo hanno insieme ai loro uffici considerato con il dovuto rigore che il manager ha in Cassazione una causa per risarcimento contro la Regione Calabria, che oltre dieci anni fa lo rimosse da direttore generale dell'allora Asl di Crotone».

 

Una situazione che secondo i parlamentari Cinquestelle non esprime alcun paradosso.
«Schael non è stato nominato dalla Regione ma dal governo nazionale - aggiungono -. Non è affatto rappresentante legale della Regione e non può in alcun modo influenzare i giudici della Cassazione. Purtroppo in Calabria si continua, soprattutto in vista delle prossime elezioni regionali, ad alimentare un pericoloso teorema del sospetto verso la magistratura, che ne mortifica la professionalità, l'autonomia e l'indipendenza».
Un teorema che Sapia e Nesci sostengono facendo leva sull’intransigenza contabile del sub-commissario, che nella rigorosa gestione della Asl di Crotone avrebbe già dimostrato tutto il suo valore.
«Nella sua storia di direttore generale dell'Asl di Crotone, Schael – concludono i parlamentari – ha la gravissima colpa, che il sistema non gli perdona, d'aver denunciato e contrastato una spesa fuori controllo, deficit vertiginosi, il sottoutilizzo delle strutture pubbliche di cura e la pesante, perpetua emigrazione sanitaria. Ricordiamo che all'epoca Nicola Adamo e Agazio Loiero, ai vertici della giunta calabrese, per puri scopi elettorali imposero un maxi-emendamento che modificò l'assetto istituzionale delle aziende sanitarie, con tutte le devastanti conseguenze che subiamo ancora oggi».

 

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