Sanità, la Uil Fpl Calabria: «Fuori la politica dal settore»

Il segretario generale Elio Bartoletti sottolinea come «lo stato attuale sia il frutto di anni di scempio in cui a pagare sono stati solo i cittadini»

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di Redazione
12 marzo 2019
16:00
Due camici bianchi
Due camici bianchi

«La Sanità calabrese ha bisogno di ritrovare al suo capezzale una rete politica e istituzionale ampia e convergente su di un unico obiettivo: sanare le malattie del settore e programmare il futuro di un Servizio Sanitario che in Calabria, come dimostrato da inchieste giornalistiche e confermato dalle decisioni del Ministro Giulia Grillo, è giunto ad un punto di non ritorno». Così un comunicato del segretario generale Uil Fpl Calabria, Elio Bartoletti.


«La pagina dei conflitti istituzionali – prosegue - deve essere chiusa con prontezza e determinazione. Lo si deve fare per quei calabresi, numerosissimi, che hanno bisogno di avere una sanità efficiente vicino casa. Diciamo questo perché siamo convinti che solo con il confronto, franco, aperto e serrato, possano trovarsi le soluzioni migliori per far ripartire una macchina il cui stato di malfunzionamento era stato da noi, negli anni, ampiamente denunciato alle istituzioni competenti».



Secondo il segretario «lo stato attuale del settore sanitario, esploso all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale grazie al lavoro di approfondimento giornalistico delle testate locali e delle Iene, è il frutto di anni di scempio. Di un arco temporale assai lungo durante il quale si sono rafforzate le connivenze trasversali fra una parte della politica, quella meno pratica alla gestione democratica della cosa pubblica, e la criminalità calabrese che, grazie anche ai lucrosi affari gestiti sulle spalle dei cittadini calabresi, è cresciuta in potere economico e militare. Gli unici a perdere sono stati i nostri concittadini, soprattutto quelli appartenenti alla fasce più deboli della società, che stanno pagando - economicamente e socialmente - i ritardi e le inefficienze della sanità calabrese».


Il sindacato evidenzia come «oggi, non si può pretendere che chi ha assunto la guida del settore, su preciso mandato del Governo Conte, possa ribaltare il quadro con un tocco di bacchetta magica. Siamo convinti, però, che a Roma non si possa più fare finta di niente. Il problema deve essere affrontato, con fermezza e determinazione, da chi governa la cosa pubblica nazionale. In questo quadro, non possiamo che augurarci che la visita del ministro Giulia Grillo possa produrre, in tempi brevi, risultati concreti, finalizzati a migliorare i Livelli essenziali di assistenza, ridurre le liste di attesa e la mobilità sanitaria fuori regione, realizzare le opere infrastrutturali che sono ferme da troppi anni e, soprattutto, mettere in campo una rete di sistema sanitario regionale che possa essere allineato agli standard nazionali. E’ importante farlo, soprattutto oggi che la nostra penisola è attraversata da un dibattito delicato sui temi del regionalismo differenziato e dell’applicazione della riforma costituzionale. Adesso, più di prima, è determinante riallineare l’offerta delle prestazioni sanitarie fra le varie regioni italiane, senza fare differenze fra il Nord ed il Sud del Paese».


«Siamo convinti – incalza Bartoletti - che la politica debba fare un passo indietro e rimanere fuori dal governo di questi meccanismi e dalla scelta, soprattutto, dei manager ai cui affidare le sorti delle Aziende Ospedaliere e della rete sanitaria territoriale. La Regione Calabria deve fare la propria parte per quanto di competenza individuando le figure professionalmente qualificate, da trarre da una White List di soggetti con esperienza comprovata nelle materie di interesse preminente per il rilancio del settore sanitario, cui assegnare la cura degli organi apicali del settore».


I sindacati si dicono poi «convinti che bisogna avviare la discussione, riaprire il confronto, in primis, con il commissario di Governo. Sono tante le cose da fare. Intanto, stabilire rapporto giusto con sanità privata che, in questi anni, è stato un elemento che ha inciso pesantemente sul bilancio della sanità calabrese, con abuso eccessivo, a volte clientelare, della politica verso alcuni privati. Poi, bisogna creare un rapporto virtuoso fra personale assunto e personale acquisito attraverso i servizi esternalizzati, poiché la spesa per Beni e Servizi supera ampiamente la spesa per il personale dipendente. È necessario procedere alla ristrutturazione del Dipartimento salute. È di fondamentale importanza, poi, procedere allo sblocco della questione infrastrutturale legata alla realizzazione dei nuovi ospedali e, in questo campo, il Governo deve intervenire per trovare soluzione al contenzioso in atto con le aziende che avrebbero dovuto realizzare le nuove strutture. Bisogna, soprattutto, abbassare i toni, stemperare il clima e riaprire il confronto per cercare di dare risposte concrete ai calabresi», conclude il segretario.

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