Sanità: Regione pronta a bandire gli appalti, ma la partenza è con il freno a mano tirato
Si torna alla normalità dopo la fine del "commissariamento". Oggi in Cittadella la prima riunione operativa con le aziende sanitarie. La Sua ha definito una prima programmazione per le procedure più urgenti
Ripartono ma per ora solo a scartamento ridotto le attività della Stazione unica appaltante della Regione Calabria, rientrata solo di recente nell'esercizio delle sue funzioni a seguito dell'approvazione in Parlamento di un emendamento al decreto Semplificazione.
Dopo oltre un anno di blocco nell'espletamento delle gare d'appalto, determinato dall'entrata in vigore del decreto Calabria, la Sua si appresta a riprendere in mano le redini delle procedure di acquisto di farmaci e materiali sanitari ma con il freno a mano tirato.
Programmazione biennale
Riunione operativa, infatti, questo pomeriggio alla Cittadella per definire una programmazione almeno biennale d'intesa con le aziende sanitarie e ospedaliere calabresi. Sul tavolo delle trattative il dirigente generale della Sua, Mario Donato, ha portato un primo elenco di gare, tra le più urgenti da rimettere in moto e molte delle quali anche scadute ma non più espletate per effetto del decreto Calabria.
Gare da rifare
Ben 19 quelle individuate dalla stazione unica appaltante tra le quali figurano: il servizio di vigilanza e videosorveglianza, il servizio di ristorazione per i degenti, il servizio di pulizia, il servizio di copertura assicurativa, la fornitura di ossigeno, suturatrici, stent e la fornitura di protesi d'anca. Prime indicazioni che dovranno però essere rinfoltite da proposte provenienti dalle aziende, le quali potranno aderire o suggerire l'indizione di nuove gare sulla base delle esigenze interne. Tempo fino a fine mese per inoltrare le richieste.
Particolarismi
Restano per ora fuori dall'azione della Stazione unica appaltante le migliaia e migliaia di prodotti impiegati quotidianamente nei presidi ospedalieri che per l'enorme eterogeneità delle caratteristiche non è possibile aggregare in unica gara per tutte le aziende del servizio sanitario regionale.
Farmaci specifici, attrezzature particolari, presidi sanitari dotati di caratteristiche peculiari che rappresentano il vero vulnus della sanità in Calabria e che impedisce di ottenere risparmi considerevoli sacrificati sull'altare dell'incomunicabilità tra aziende e di richieste giustificate da particolarismi.