Riabilitazione nella demenza, la sfida dell’Istituto Sant’Anna e del Dzne tedesco

L’istituto crotonese e quello tedesco insieme per la ricerca scientifica. Lo studio cerca di creare nuove terapie per i pazienti

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di Redazione
12 maggio 2019
08:09
Anziani e demenza
Anziani e demenza

È una convenzione che apre nuove strade alla ricerca quella siglata tra l’Istituto S. Anna di Crotone e il Dzne (Deutsche zentrum für neurodegenerative erkrankungen), il centro di studi che a Bonn si occupa di malattie neurodegenerative. Due eccellenze che si mettono insieme per crescere, e uniscono le forze e le rispettive specializzazioni per poter offrire migliori prospettive di vita ai cittadini affetti da malattie neurodegenerative. Il protocollo, si legge in una nota stampa, è stato illustrato a margine della Prima Conferenza internazionale sulla teleneuroriabilitazione organizzata a Crotone proprio dall’Istituto S. Anna e promossa dalla Sirn (la Società italiana di riabilitazione neurologica) e dalla World federation for neurorehabilitation. Ad illustrarne i contenuti ed il valore sono stati l’amministratore unico dell’Istituto crotonese Giovanni Pugliese ed il direttore del Dzne Pierluigi Nicotera, lo scienziato catanzarese massimo esperto europeo nel suo campo, scelto personalmente dal cancelliere Angela Merkel per dirigere questa rete che mette insieme il lavoro di 11 centri specialistici tedeschi.

 


La riabilitazione nella demenza

«L’Istituto S. Anna si occupa da anni in maniera avanzata di riabilitazione – ha spiegato Nicotera - e noi nel Dzne in Germania ci occupiamo di malattie neurodegenerative, prevalentemente di Alzheimer. Quindi abbiamo deciso di mettere insieme le nostre capacità per cercare di introdurre la riabilitazione nella demenza, e in particolare seguire i pazienti cercando di modificare le traiettorie di declino delle loro capacità cognitive». Mettere queste esperienze insieme «vuol dire creare nuove modalità di terapie per le persone che hanno la demenza. Una ricerca che può essere inserita nei protocolli di cura una volta che ne sia stata dimostrata l’efficacia».

 

«L’esperienza ci insegna che accanto alle ricerche di base come quelle che stiamo conducendo (per nuovi farmaci, nuovi trattamenti per bloccare la progressione della malattia o per prevenirla), le persone che hanno già l’Alzheimer o altre forme di demenza possono essere aiutate intervenendo sulla traiettoria della malattia, vale a dure rallentandone l’evoluzione dopo la diagnosi”. Perché un paziente con la demenza, con l’Alzheimer “non è necessariamente una persona finita. In molti casi può vivere per parecchi anni una vita perfettamente normale: e se ha un training può continuare a lavorare, ad avere un inserimento normale nella famiglia e nel mondo».

La collaborazione tra i due enti

L’idea della collaborazione con l’Istituto S. Anna nasce un anno fa: «Sono rimasto estremamente impressionato – spiega Nicotera - dalla qualità del lavoro che vi si svolge, da come il paziente viene trattato e nello stesso tempo dallo sviluppo di tecnologie, come la robotica, l’uso dei computer e di altri sistemi per riuscire a riabilitare i pazienti, l’uso di terapie per il dolore, la musicoterapia. Tutti concetti avanzati che mi hanno dato l’idea di cercare di dare vita ad una collaborazione». «È una soddisfazione enorme – afferma dal canto suo Giovanni Pugliese – un onore ed un orgoglio poter lavorare con un Centro di questa importanza, e ringrazio il prof. Nicotera che ci dà la possibilità di avviare questa collaborazione paradossalmente alla pari. Penso sia un segnale, importante per Crotone e per la Calabria tutta. E per noi è il segno che nel nostro piccolo, nel nostro settore stiamo lavorando bene e con serietà. Il settore nel quale ci muoviamo da anni è medicina di frontiera; non troverete protocolli o manuali sul modo in cui si devono trattare molti dei pazienti di cui ci occupiamo: in questo quadro la ricerca diventa indispensabile, per dare risposte e servizi adeguati a persone che sono affette da malattie gravissime». Alla presentazione del protocollo era presente anche Giovanni Leonardi, direttore generale del ministero della Salute per il settore Ricerca e Innovazione. L’iniziativa è stata preceduta da una apprezzatissima lectio magistralis del professor Pierluigi Nicotera.

 

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