L'Asp non risponde, l'Utic di Locri in ginocchio e i lavoratori protestano

Proclamato dai sindacati lo stato d'agitazione dei dipendenti dell'Unità di terapia intensiva cardiologica: «Nel reparto un clima invivibile»

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di Ilario  Balì
11 ottobre 2018
21:21

L’Asp non risponde e i lavoratori dell’Utic di Locri, l'Unità di terapia intensiva cardiologica, entrano in stato d’agitazione. «Da circa cinque anni – si legge in una nota della Cisl Fp di Reggio - viene denunciato un clima invivibile nel reparto e nonostante i provvedimenti di trasferimento ad altre unità operative di alcuni dipendenti, la disposizione impartita dal direttore generale è quotidianamente disattesa».

Per i sindacati «la strategia di vendetta che viene “inflitta” ai lavoratori dell’Utic», consiste nel lasciare in turno un solo infermiere e al massimo un'unità di supporto, per come dimostrano i turni di servizio e le testimonianze disponibili, garantendo invece nel Reparto attiguo più risorse nonostante il più basso indice di intensità di cure.


La Cisl ha dunque ricevuto da parte dei lavoratori dell’Utic riuniti in assemblea il mandato di proclamare lo stato di agitazione nell’attesa di fissare una o più giornate di sciopero, rispettando tutte le condizioni e i contingenti minimi per garantire il servizio.

Del caso è stato informato anche il Prefetto di Reggio Calabria, la direzione strategica e la Procura della Repubblica di Locri «per verificare – chiosa la Cisl - l’eventuale presenza di colpevolezza nei confronti di chi potrebbe aver sottovalutato, mantenuto, non ottemperato o garantito l’opportuna vigilanza a cui obbliga il ruolo rivestito».

Giornalista
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