Mano recisa con un'accetta, sanitari di Lamezia e Soveria decisivi per salvarla

Una nota diffusa dal Pronto soccorso del Giovanni Paolo II ricostruisce la dinamica del salvataggio e i momenti cruciali prima del trasferimento in elisoccorso a Palermo

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di T. B.
5 febbraio 2020
14:13

È stato un vero e proprio gioco di squadra, un incastro di professionalità e tempestività a permettere il salvataggio della mano del quarantenne indiano avvenuto qualche settimana fa nel lametino. L’indiano sarebbe stato vittima di un’aggressione a colpi d’ascia che gli avrebbe staccato completamente l’arto.

 


In particolare, fondamentale, spiega una nota diramata dal Pronto soccorso di Lamezia Terme, è stata la collaborazione tra le strutture ospedaliere di Soveria Mannelli, Lamezia e Palermo.

 

«La qualità ed i progressi della medicina - spiega - ci mettono ogni giorno in condizioni di salvare delle vite danno sempre più speranze. S’interviene in casi che solo, pochi anni fa, sembravano di difficile risoluzione. Salvata un arto con la mano completamente staccata ad un cittadino straniero, vittima di una rissa. Per tale ragione, che mostra una sanità sicura e vincente, tutta l’equipe del pronto soccorso di Lamezia e il direttore Ferruccio Lucchino, intendono esprimere i propri complimenti alla Equipe del Policlinico di Palermo per il brillante risultato».

 


Era una domenica mattina, ricostruisce la nota, quando il Pronto Soccorso di Lamezia veniva allertato dalla centrale operativa del 118 che era in arrivo un codice rosso con il 118 della Postazione Emergenza Territoriale di Soveria Mannelli. La Pet è intervenuta sul luogo dell’incidente ed i medici accortisi della gravità della situazione hanno deciso di trasportare un paziente con amputazione traumatica della mano comunicando che avevano provveduto a conservare l’arto e che la stavano portando a Lamezia.

 

È allora che è scattata la prima decisiva fase della collaborazione con l’organizzazione dei medici di turno in pronto soccorso nel Giovanni Paolo II Renata Tropea e Teresa Buccinnà, gli infermieri Salvatore Palazzo, Francesca Paonessa, Antonio Gulli, Carlo Vescio e gli operatori sociosanitari Alfonso Sammarco e Paolo Sottile. La Centrale Operativa, intanto, comunicava di aver allertato la Chirurgia Plastica di Palermo.

 

Arrivato in pronto soccorso il paziente di nazionalità straniera, i medici di turno hanno costatato la gravità del caso e allertato oltre all’elisoccorso tutta l’equipe in turno in Ortopedia a Lamezia.

 

Reperibile, si legge ancora in una nota, era il dottor Federico Chiodi che si è occupato dell’emostasi preparando il moncone dell’arto al fine di tutelarne la predisposizione al successivo intervento. Nel contempo la mano del paziente è stata sistemata nel contenitore adatto al trasporto e consegnata al medico dell’elisoccorso.

 

Ha seguito tutte queste fasi anche la chirurga Cinzia Molizzi. Dopo una rapida ma esaustiva anamnesi resa più complicata dal fatto che il paziente è straniero l’equipe avrebbe ricostruito la dinamica dell’incidente e l’ipotesi di un’aggressione allertando subitole forze dell’ordine per le indagini del caso.

 

Completati gli accertamenti nella maniera più esaustiva e veloce il paziente è partito con l’elisoccorso accompagnato da rianimatore lametino a bordo il dottor Antonio Andricciola.

Giornalista
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