Integrazione Pugliese-Mater domini, Abramo: «Nessuno può più tirarsi indietro»

Il sindaco di Catanzaro interviene sul brusco stop che ha avuto l'iter: «Il cambio al vertice al Ministero non può influenzare»

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20 giugno 2018
14:30

"Catanzaro può permettersi di perdere i 120 milioni di euro per il nuovo ospedale? Può permettersi di rinunciare alla creazione al "Ciaccio" del Polo Oncologico Regionale, potenziale IRRCS, e alla possibilità di ottenere una grande Casa della Salute?”. Così il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, interviene sul processo di integrazione tra l’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio e il policlinico universitario Mater Domini, che ha avuto una battuta d’arresto.

 


«Sono tutti interrogativi che giro, con umiltà ma anche con determinazione, al nuovo Ministro della salute, ai parlamentari di tutti gli schieramenti, al Presidente della Regione, ai consiglieri regionali, al commissario per il piano di rientro. Non nascondo la mia preoccupazione rispetto a qualche tentennamento che ho registrato in questi giorni sull'iter che avevamo concordato e sottoscritto con Regione, Università e commissario. Sono ottimista per natura e ritengo che - rispetto a quell'intesa - nessuno possa più tirarsi indietro. Il cambio della guardia al Ministero della salute non credo possa influenzare tale processo, anche perché ritengo che la ministra Grillo si renderà per prima conto dell'impossibilità di mantenere sul territorio di Catanzaro due aziende.

 

Pertanto, con grande senso di responsabilità, chiedo a tutti gli attori di rispettare gli impegni presi e sottoscritti. Al presidente Oliverio di firmare senza remore la pre-intesa con Università e Commissario – cosa che avevamo concordato di fare  in occasione dell’ultimo consiglio comunale - condizione essenziale per giungere alla sottoscrizione del definitivo Protocollo Regione-UMG. Ai nostri consiglieri regionali, che ringrazio sinceramente per la passione e l'impegno dimostrato durante questi mesi di lavoro sull'integrazione, di varare entro l'estate la legge regionale che istituisce l'Azienda unica per fusione delle due esistenti. Se ciò non avverrà, vorrà dire che anche questi ultimi hanno “bluffato”.

Tocca a loro stabilire se presentare collegialmente il disegno di legge - ed è la soluzione che io auspico - oppure se sostenere l'iniziativa del consigliere Bova che ha voluto, ritengo, presentare autonomamente la proposta per smuovere le acque. In un caso o nell'altro, si convochino subito le commissioni consiliari competenti e si porti in aula, possibilmente prima della pausa estiva, una legge regionale basata sul buon senso, sulla praticità, sulla buona politica. Catanzaro merita questo, Catanzaro merita di diventare la Città della Salute e della Ricerca Scientifica. Su questo fronte non aspettero’ altro tempo».

 

l.c.

 

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