Cardiochirurgia universitaria nella media nazionale, ingiustificati i “viaggi della speranza”

VIDEO | Presentati i dati del dipartimento dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. Performance sanitarie positive rilevate dal programma nazionale esiti del 2018

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di Daniela  Amatruda
13 giugno 2019
01:02

In occasione della presentazione del prossimo simposio internazionale che la cardiochirurgia dell’Università Magna Graecia terrà a Catanzaro, il direttore dell’Unità Operativa Complessa Pasquale Mastroroberto, ha presentato alla stampa i dati della cardiochirurgia universitaria derivanti dal Pne 2018, il Programma nazionale esiti che monitora le performance clinico-assistenziali delle strutture sanitarie. I risultati registrati dall’Unità operativa sono nella media nazionale, un motivo di orgoglio per una regione, come la Calabria, che soffre ancora tanto di migrazione sanitaria.

 


«La Calabria – ha affermato Mastroroberto - ha una rete ospedaliera cardiochirurgica di livello ed è importante  far conoscere questi risultati, non per autocelebrarsi ma per esternare un messaggio positivo ed incoraggiante».

 

«L’Uoc di Cardiochirurgia Universitaria – ha commentato il professore - ha non soltanto consolidato gli aspetti positivi già presenti negli anni precedenti ma ha soprattutto migliorato tutti  gli indici di performance assistenziale. Nello specifico è aumentato il volume di ricoveri annuale e si è ridotta la mortalità per interventi cardiochirurgici di rivascolarizzazione miocardica e sostituzione valvolare isolati. Ciò costituisce un motivo di orgoglio e di soddisfazione regionale, soprattutto in relazione al fatto che i pazienti riferiti alle diverse UU.OO. sono giudicati sempre più 'complessi' per la presenza di svariate comorbidità associate alla patologia cardiovascolare».

 

«L’assistenza h24 per le emergenze-urgenze – ha aggiunto Mastroroberto - l’acquisizione di nuovi elementi e requisiti strutturali, la diffusa rete di consulenze effettuate sul territorio regionale, ha determinato un miglioramento tangibile della qualità assistenziale offerta sul territorio. Tali dati sottolineano come la nostra U.O.C. di Cardiochirurgia sia perfettamente in linea con gli indicatori nazionali di performance. Questo rappresenta un’utile informazione per il paziente che può dunque eseguire un intervento cardiochirurgico senza dover effettuare i soliti lunghi, scomodi e dispendiosi 'viaggi della speranza' extra regione». 

Il mancato accreditamento della scuola di specializzazione

Nel corso della conferenza si è discusso anche del mancato accreditamento di 6 scuole di specializzazioni dell’Ateneo catanzarese, tra cui quella di cardiochirurgia.

 

«Non ho ben capito il motivo - ha detto Mastroroberto - ma lo accetto. Il prossimo anno riproviamo l’accreditamento e vediamo cosa abbiamo sbagliato. Quello che posso dire è che sia l’Azienda Mater Domini che l’Università sono stati sempre stati vicini per realizzare una rete che possa far sì che i nostri specializzandi possano essere, alla fine del loro percorso formativo, i più completi possibili». 

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