Morte da H1N1 a Lamezia, i medici: «Nessun focolaio»

Il direttore sanitario dell’ospedale Giovanni Paolo II invita alla calma. Il decesso della donna rientrerebbe in una normale casistica e sarebbe legata ad un forte indebolimento dovuto a patologie precedenti. Intanto, un altro soggetto è in cura
di Tiziana Bagnato
8 gennaio 2018
18:02

Una donna morta nella notte tra venerdì e sabato per virus H1N1, un paziente ricoverato per la stessa patologia e un altro che si è scoperto, invece, non essere stato infettato ma che viene trattato con uguale terapia.

 


Il direttore sanitario del Giovanni Paolo II di Lamezia Terme Antonio Gallucci sintetizzza così l’attuale situazione in merito alla diffusione del virus H1N1. Le voci di focolai vengono categoricamente smentite. Anzi, ciò che interessa a Gallucci e al suo staff è quello di fare rientrare ogni tipo di allarmismo.

 

Se scoppiasse una psicosi questa avrebbe ripercussioni su tutti i pazienti. Il Pronto Soccorso verrebbe preso d’assalto, spiega,  da cittadini magari con pochi decimi ma suggestionati dall’ipotesi di potere avere intercettato il virus. Un virus, ricorda l’infettivologa Giuseppina Berardelli, che prende di mira chi ha un sistema immunitario già minato da altri tipo di patologie, anziani e donne gravide. Pensare ad un’epidemia è, insomma, poco verosimile. L’H1N1 sceglie con cura le sue vittime e sono rari i casi in cui porta alla morte.


Più importante, sottolinea Gallucci, è pensare per tempo alla vaccinazione visto che questa contempla tutti i ceppi influenzali. Basilare poi, ricorda, è il ruolo dei medici di base che devono fare da filtro, inquadrare nel giusto modo la diagnosi e anche rassicurare per evitare che ci sia un esodo in Pronto Soccorso con riverberi su pazienti con patologie gravi o emergenze serie.

 

Tiziana Bagnato

Giornalista
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