I favolosi anni Ottanta ci hanno regalato delle perle del genere diventate stra-cult. Ecco le pellicole che vale la pena cercare da Legend a Excalibur passando per i lupi di Jordan
I dieci film fantasy più belli da rivedere a Natale con tutta la famiglia (o quasi)
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Natale e fantasy vanno a nozze, come cappa e spada, goblin e orecchie a punta, bene e male nell’eterna lotta che quando prevede fulmini e boschi, richiama ancestrali ossessioni infantili di paure e piacere. Il periodo del Natale, con il suo odore di miele scaldato, il freddo secco che annuncia neve e arrossa gote e nasi, il cielo biancastro prima della sera precoce, è come una malìa e invoglia a rivedere film del passato baciati dagli incanti. Ecco i più belli da rivedere. Clicca su CONTINUA per leggere ancora
Nel 1985 Ridley Scott, che non vuol farsi mancare nulla, presenta al mondo la sua fiaba fantasy con un imberbe Tom Cruise. "Legend" è il film fantasy per eccellenza, l’Eden degli amanti del genere e merce preziosa per i cacciatori di pezzi da collezione, visto che il film subì la sostituzione della colonna sonora originale di Jerry Goldsmith con quella dei Tangerine Dream (i 33 giri oggi hanno quotazioni stellari). Nel cast Mia Sara, eterea Lily che, come Elena di Troia, dà il via agli eventi funesti che avvolgeranno il mondo nelle tenebre, e il grande Tim Curry che, con corna e coda, veste i panni di un demonio insuperabile (il comparto trucco si prenderà un meritatissimo Oscar). Un sottobosco di polvere e ali di farfalla con i soffioni in controluce, fanno da sfondo a fate e folletti che sembrano appena usciti da un libro di illustrazioni di Brian Froud. Un incanto, in tutti i sensi. Clicca per continuare a leggere
Robin Wright, prima che fosse Robin Wright Penn e poi di nuovo solo Wright, era l’attrice perfetta per incarnare Bottondoro, principessa icastica, una giovanissima dai lunghi capelli biondi, occhi azzurri e incarnato di luna. Rob Reiner è alla regia e il principe azzurro ha il volto di Cary Elwes, perfetto come lo zucchero a velo sul pandoro. Il film nel 2016 venne scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso negli Stati Uniti. La storia racconta di un tormentato amore tra la principessa e un garzone e ha come colonna sonora il brano “Storybook love” del frontman dei Dire Straits Mark Knopfler che si è guadagnato un Oscar. Valore aggiunto: Peter Falk. Clicca per continuare a leggere
Nel calderone dei primi anni Novanta, ribollivano idee e sperimentazioni. Anche il fantasy finì dentro la zuppa di ali di pistrello e doppiaggio quasi mai in synch. Fantaghirò lanciò la ballerina Alessandra Martinez nel ruolo della principessa a cui bastava un taglio “a tazza”, stile Orzobimbo, per essere scambiata per un guascone. Anche quest’anno su Mediaset è in corso la maratona della saga cavalleresca-fantasy diretta da Lamberto Bava. Per augurio va visto. Clicca per continuare a leggere
Sono due gli autori che sono riusciti a rendere il mondo fatato tanto vicino agli umani da diventare riferimenti assoluti per gli appassionati di fantasy: Dennis Lee e soprattutto Brian Froud. Ed ecco perché vennero chiamati entrambi, nel 1986, a dare man forte al regista Jim Henson per quello che è un altro gran classico del genere: Labyrinth. Nel cast David Bowie, nei panni del re dei Goblin, in una delle sue interpretazioni più iconiche (ma quale non lo è). Gli sceneggiatori attinsero a piene mani dalle suggestioni di Alice nel Paese delle meraviglie, Biancaneve e il Mago di Oz, mentre alcune architetture devono dire grazie al genio di Escher. Clicca per continuare a leggere
Alla macchina da presa c’è Neil Jordan (“La moglie del soldato”), nel cast anche Angela Lansbury. Si parla di lupi mannari e di brughiere, ambientazione perfetta per un film d’atmosfera che si ispira ai racconti di Angela Carter raccolti in “La camera di sangue”. La fiaba è sospesa a mezz’aria tra una storia di formazione e il sonno che spegne la razionalità e apre le porte alle paure più profonde. Si aggirano lupi mannari in atmosfere oniriche che smuovono l’inconscio come un sassolino lanciato in un lago. Nonne accudenti, mantelline rosse e boschi scuri, violenti e ricolmi di incubi. L’ideale per Natale, davvero. Clicca per continuare a leggere
Inutile nasconderlo, inutile giurare di non aver mai cercato nella biblioteca di famiglia il libro con i serpenti incrociati in copertina. Inutile mentire, sapendo di mentire, di non provare quel calore sulla schiena quando Atreju vola a dorso di drago sulle note di Lihmal (brano stracult), inutile fingere che la scena del cavallo che affonda nelle paludi della tristezza non ci abbia traumatizzato. Il film, co-produzione tedesco-americana, è diretto da Wolfgang Petersen. Perdonabile (per puro affetto) anche il sequel con Clarissa Burt. Da vedere in abbinata a Fantaghirò. Ma senza dirlo a nessuno. Clicca per continuare a leggere
Una donna-falco, un cavaliere-lupo e una maledizione lanciata perché i due innamorati non si tocchino mai più, non si vedano mai più se non per un istante tra il giorno e il suo tramonto. La fiaba di “Ladyhawke” ha per protagonista una splendida Michelle Pfeiffer che sfoggia un taglio corto da stracopiare e che difese a spada tratta (è il caso di dirlo) anche quando il regista s’infuriò perché immaginava la classica principessa con le lunghe chiome fluenti. Nel cast Rutger Hauer, all’apice del suo fascino, e un giovanissimo Matthew Broderick. Curiosità: le location sono tutte italiane (da L’Aquila a Piacenza e Parma). Da vedere e rivedere e anche ascoltare (la colonna sonora è di Andrew Powell). Clicca per continuare a leggere
Dimentichiamo quello che si nascondeva da qualche parte sull’arcobaleno, la Disney con questo film fa sul serio e parte d’attacco solleticando le paure più nascoste dell’infanzia. Walter Murch mette insieme un concentrato di mostri e ambientazioni surreali che spiegano perché ancora oggi si fa fatica a spegnere la luce in corridoio. Sontuosa Jean Marsh col suo rossetto arancio che sfila tra le teste del suo salotto. Leggendarie le trecce di Fairuza Balk e le corse dei Ruotanti. Chi ha una gallina a casa se la mette accanto sul divano. Non si sa mai. Clicca per continuare a leggere
Jim Henson e Frank Oz dirigono uno stra-cult degli anni Ottanta, golden age delle fantasy opera. In “Dark Crystal” i riferimenti stilistici per le creature fatate, ancora una volta, chiamano in causa il re dei folletti, alias Brian Froud, che ha fornito materiale a iosa per il disegno dei caratteri fiabeschi. È un road movie avventuresco, che ha pupazzi come star, in cui il protagonista è alla ricerca del famigerato “Cristallo Nero” che potrà salvare il mondo (of course). Clicca per continuare a leggere
Alla tavola del Re nei secoli, hanno mangiato autori, letterati, registi, drammaturghi traendo linfa vitale dal ciclo arturiano, ma nonostante i tanti tentativi sul grande schermo uno solo vale davvero la visione: “Excalibur”. Nonostante la chiara artigianalità di alcune scene, il film regala un’atmosfera inquieta e brumosa, e una leggendaria colonna sonora, quella dei Carmina Burana, che dona un’epica straordinaria a una pellicola che vede nel cast pezzi da Novanta come Helen Mirren, Gabriel Byrne, Patrick Stewart, Ciaran Hinds e Liam Neeson. Merlino, interpretato da Nicol Williamson, è iconico.
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