Ufficio di presidenza, adesso la Ferro teme l'imboscata di Gentile e dei franchi tiratori

Forza Italia, con grande fatica trova la quadra: Ferro sarà indicata come vicepresidente e Tallini come questore al posto di Graziano. Gentile però non pare intenzionato a cedere facilmente e tesse la sua tela
di Riccardo Tripepi
4 agosto 2017
22:41

E adesso Wanda teme l’ennesima imboscata. Dopo la fatica fatta per arrivare all’accordo dentro Forza Italia, sarebbe davvero una beffa inaccettabile.

 


I consiglieri azzurri, insieme ai coordinatori regionali del partito Jole Santelli e Roberto Occhiuto, hanno trovato un accordo di massima dopo una giornata intera di dibattito a Lamezia. Le posizioni iniziali, infatti, sembravano non trattabili. Mimmo Tallini e Wanda Ferro non avevano nessuna intenzione di fare alcun passo indietro rispetto alle proprie ambizioni di ricoprire l’incarico di vicepresidente di minoranza del Consiglio regionale.

 

Tallini, c’è da dirlo, era guardato con favore da Occhiuto e Santelli, mentre per la Ferro c’erano la maggior parte dei consiglieri (compreso il capogruppo Nicolò) e anche il vice coordinatore regionale Giuseppe Mangialavori. Più neutrale la posizione di Nino Foti che aveva deciso, fin dalla precedente riunione, di non farsi tirare dentro la competizione.

 

A corollario della sfida principale c’era poi quella relativa alla carica di segretario questore ricoperta fino ad oggi da Giuseppe Graziano. Aspirava alla carica anche Mario Magno, entrato da poco in Consiglio regionale dopo la surroga di Nazzareno Salerno. Un altro scontro che avrebbe potuto provocare spaccature interne con Graziano che pare sempre pronto a fare un passo fuori dal partito.

 

Con gli attori della vicenda non disponibili a fare un passo indietro, l’unica via d’uscita alla fine è stata rappresentata dal provare a premiare si la Ferro che Tallini tenendo insieme le aspirazioni di tutti. Wanda Ferro, anche in virtù della campagna elettorale da candidata dell’intera coalizione, è stata indicata come vicepresidente, mentre Tallini sarà indicato come segretario questore al posto di Magno. Anche per non sconfessare la parola di Roberto Occhiuto che aveva garantito a Tallini che comunque avrebbe fatto parte del futuro Ufficio di presidenza di palazzo Campanella.

 

L’accordo reggerà? Presto per dirlo. Per esserne sicuri, infatti, dovrà avvenire quello che il Pd ha promesso: e cioè che la maggioranza non influenzerà i movimenti della minoranza. Così come era avvenuto all’inizio della legislatura con l’elezione di Pino Gentile (Alternativa Popolare), salito sul suo scranno grazie al decisivo apporto dei franchi tiratori.

 

Chi conosce bene Pino Gentile sa quanto sia difficile scollarlo dalle poltrone che occupa e i ben informati dicono che il politico cosentino stia tessendo la sua tela da tempo. Potendo pescare sia a destra che a sinistra dalla posizione di battitore libero ormai acquisita e partendo dai tre voti del gruppo di Ncd che non rinuncerà a rivotarlo alla carica di vicepresidente. Una buona base per provare a fare lo sgambetto a Wanda.

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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