Il concorso

“Ti Sbullu!”: presentato in Consiglio regionale il concorso per sensibilizzare gli studenti calabresi contro il bullismo

Il garante regionale per la tutela delle vittime di reato Lomonaco: «Un ragazzo su tre è vittima di bullismo. Dobbiamo parlare di più del problema, o come potranno farlo i nostri ragazzi?»

di Silvio Cacciatore
31 ottobre 2024
15:07

Si è svolta oggi, nella cornice di Palazzo Campanella, sede del Consiglio Regionale della Calabria, la conferenza stampa per la presentazione di “Ti Sbullu!”, il nuovo concorso rivolto alle scuole calabresi per sensibilizzare e attivare gli studenti contro il bullismo, fenomeno che colpisce in modo drammatico un ragazzo su tre nella nostra regione. L’iniziativa, presentata dal Presidente del Consiglio Regionale Filippo Mancuso, e promossa con il Garante regionale per la tutela delle vittime di reato, Antonio Lomonaco, punta a promuovere una rete di supporto istituzionale e sociale che affianchi i giovani nel riconoscere e contrastare la violenza tra pari. Mancuso e Lomonaco, insieme, hanno sottolineato l'importanza di coinvolgere scuole, famiglie e istituzioni in questo progetto “made in Calabria”, che prevede per i ragazzi la realizzazione di video contro il bullismo e l'assegnazione di premi alle migliori opere.


Mancuso: «Siamo pionieri nel sostegno alle vittime»

«Siamo orgogliosi di essere una delle poche regioni ad aver istituito la figura del garante per le vittime di reato» ha dichiarato Mancuso durante il suo intervento, «e intendiamo portare questa esperienza nella prossima Conferenza dei Presidenti delle Regioni, proponendo un modello che possa essere esteso anche ad altre realtà». Il presidente ha poi evidenziato come la Regione Calabria stia compiendo passi significativi per dare voce e sostegno alle vittime di reato, rafforzando la rete di supporto con associazioni e organizzazioni attive sul territorio. «Crediamo sia essenziale fare rete e offrire assistenza concreta a chi ne ha bisogno», ha ribadito con convinzione, sottolineando il carattere innovativo dell’iniziativa che, come lui stesso ha spiegato, mira non solo a sensibilizzare, ma anche a promuovere la cultura della prevenzione.

Un adolescente su tre in Calabria è vittima di bullismo

Dati allarmanti sul bullismo diffusi recentemente dall’Ufficio del Garante testimoniano la necessità di un’azione tempestiva e mirata. Il 36,5% degli adolescenti calabresi è stato vittima di atti di prevaricazione o insulti sui social, e, cosa ancor più preoccupante, questa percentuale coinvolge soprattutto le ragazze, bersaglio frequente di offese e diffamazioni. È proprio per far fronte a questi numeri che nasce “Ti Sbullu!”, un progetto che punta a fornire ai giovani strumenti di difesa e consapevolezza, insegnando loro come riconoscere e prevenire i segni del bullismo, sia online che offline.

“Ti Sbullu!”, il cui nome in dialetto calabrese risuona con forza evocando un’identità ben radicata, è una competizione rivolta agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Come descritto dal garante Antonio Lomonaco, i ragazzi sono chiamati a lavorare in gruppi per realizzare uno spot video che esprima emozioni, riflessioni e messaggi contro ogni forma di sopraffazione e aggressività, promuovendo l’importanza del dialogo, della comprensione e del rispetto reciproco. «Il bullismo è un problema che non possiamo ignorare» ha affermato il garante, «dobbiamo parlarne, così come dovrebbero fare anche i nostri ragazzi, senza timori e senza reticenze».

A tal proposito, il Garante Lomonaco ha espresso gratitudine verso il presidente Mancuso e il Consiglio Regionale per aver fornito risorse preziose che consentiranno di realizzare quest’iniziativa ambiziosa. «Grazie al supporto del Consiglio e al prezioso contributo di Anna Ferrara, siamo riusciti a concretizzare questo progetto che reputiamo essenziale per i nostri ragazzi», ha dichiarato, sottolineando come educazione e cultura siano le chiavi per contrastare il bullismo. «In che modo educhiamo i nostri figli? - si è chiesto il garante - In che modo costruiamo i percorsi che dovrebbero portarli a essere cittadini consapevoli e rispettosi degli altri?». Da qui l’idea di un concorso che sia anche un mezzo per far riflettere e per incentivare nelle scuole la costruzione di un clima di rispetto e comprensione reciproca.

I bikers al fianco dei ragazzi bullizzati

Alla conferenza di oggi era presente anche il chapter reggino dell’Associazione Bikers Against Child Abuse (B.A.C.A.), una realtà internazionale che opera in tutto il mondo a sostegno dei minori vittime di abusi e che, con la sua presenza, ha offerto un messaggio di vicinanza e supporto concreto verso i più giovani. Nata negli Stati Uniti e ormai estesa in diversi Paesi, inclusa l’Italia, B.A.C.A. si distingue per l’approccio originale e d’impatto: i membri dell’associazione, motociclisti volontari, si pongono al fianco di bambini e adolescenti vulnerabili per aiutarli a superare le paure e affrontare le sfide della vita con maggiore sicurezza e forza d’animo.

La presenza dell’associazione a supporto del progetto “Ti Sbullu!” rafforza ulteriormente il messaggio di solidarietà e inclusione lanciato dal Consiglio Regionale. I bikers di B.A.C.A., con i loro giubbotti e il loro spirito combattivo, hanno dimostrato che la battaglia contro il bullismo e la violenza può essere affrontata con spirito di squadra, audacia e determinazione. Il loro impegno, inoltre, sottolinea quanto sia cruciale creare una rete di protezione per i minori che subiscono atti di prevaricazione e soprusi, una rete che unisce istituzioni, scuole, famiglie e associazioni di volontariato.

Il contributo di B.A.C.A. non si limita all’aspetto simbolico: spesso i membri dell’associazione accompagnano personalmente i minori nelle occasioni più delicate, come le udienze in tribunale o le situazioni dove è necessario fronteggiare i responsabili delle violenze subite. «Non vogliamo che i bambini si sentano soli, mai», ha affermato il rappresentante di B.A.C.A., «il nostro impegno è concreto, tangibile e volto a restituire ai più piccoli la serenità e la sicurezza di cui hanno bisogno per crescere».

Il concorso

Gli studenti partecipanti al concorso dovranno realizzare un video della durata compresa tra 30 e 60 secondi, in cui esprimere riflessioni sul bullismo e sulle sue conseguenze. I migliori progetti verranno selezionati da una commissione e premiati con contributi in denaro: i ragazzi potranno utilizzare il premio per acquistare materiale tecnologico, mentre alle scuole vincitrici verrà assegnato un fondo per attrezzature didattiche.

Nel bando si specifica come ogni gruppo, composto da tre studenti, avrà un docente referente che accompagnerà i ragazzi nel percorso creativo e li guiderà nella realizzazione del progetto. Ogni contributo verrà valutato non solo per la creatività e l’originalità, ma anche per la capacità di trasmettere un messaggio chiaro e incisivo che sia in grado di stimolare riflessioni profonde sul valore della persona e sull’importanza di relazioni sane e rispettose. «Vogliamo che i giovani si riapproprino della bellezza del contatto umano, dell’empatia e della complicità», ha aggiunto Lomonaco, insistendo sull’importanza di un’educazione che ponga al centro la crescita emotiva e affettiva.

Il termine per la presentazione dei lavori è fissato al 30 aprile 2025, come riportato nel bando pubblicato sul sito del Consiglio Regionale della Calabria, e le scuole sono già state informate attraverso comunicazioni ufficiali inviate dall’Ufficio del Garante. Lomonaco ha poi concluso con un invito rivolto agli organi di stampa presenti, chiedendo la massima collaborazione per diffondere l’iniziativa e sensibilizzare ulteriormente le scuole e le famiglie calabresi. «Non si può ragionare per compartimenti stagni», ha ribadito, «scuola, famiglia e istituzioni devono collaborare per proteggere i nostri ragazzi e prepararli ad affrontare con consapevolezza il mondo».

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