L'azzardo di Jole Santelli

Le scelte della coordinatrice regionale, tra mugugni, malumori e strategie politiche
di Guglielmo Mastroianni
5 ottobre 2015
11:46

Hanno le caratteristiche tipiche dell'azzardo, le scelte fatte da Jole Santelli. La riorganizzazione regionale di Forza Italia, seguita anche all'uscita dai coordinatori calabresi di Pino Galati, passato con Verdini e probabile vincitore di una nomina a sottosegretario, ha visto la luce ieri e continuerà con ogni probabilità anche oggi. Domenica è stato il giorno delle nomine a coordinatore provinciale, rispettivamente di Catanzaro e Vibo Valentia, di Mimmo Tallini e Giuseppe Mangialavori. Oggi, secondo alcuni rumors, si dovrebbe aggiungere al novero anche Francesco Cannizzaro, per la provincia di Reggio Calabria. Ecco perchè un azzardo: i primi tre coordinatori provinciali nominati dalla Santelli sono tre consiglieri regionali. Ma non solo nessuno dei tre è nel gruppo in consiglio regionale di Forza Italia, ma addirittura nessuno dei tre, a quanto sembra, avrebbe formalizzato l'iscrizione al partito. Di fatto, tre esterni, sia pur con un vicinanza innegabile al partito di Silvio Berlusconi. Ma tre esterni, spalmati tra gruppo misto e Casa delle Libertà. I motivi per cui la Santelli sia arrivata a queste determinazioni possono essere diverse. Intanto, ad uscire con le ossa rotte da questa prima infornata, è Nazzareno Salerno. All'interno del suo collegio, infatti, sono stati nominati due coordinatori provinciali, uno proprio per la sua provincia, senza che il suo nome sia stato preso in considerazione. E' probabile che in questa scelta si consumi un dissidio che parte da lontano e che ha visto nell'incontro dello stesso Salerno con Berlusconi, nei mesi scorsi, un punto di rottura definitivo con la coordinatrice regionale, probabilmente preoccupata dalla possibile ascesa, nel gradimento del padre-padrone del partito, di un rivale con cui i rapporti sono sempre stati piuttosto freddi. Ma le scelte della Santelli potrebbero anche nascondere altri due scopi. Il primo è quello di rafforzare e allargare il partito, in un momento in cui il richiamo di ALA, che qui si chiamerà Calabria al Centro, potrebbe fare accoliti. In questo senso potrebbe essere letta la scelta di Cannizzaro, il cui referente politico rimane il senatore Caridi, che magari dalle Autonomie potrebbe tornare così in Forza Italia. Il secondo scopo è quello di costruire una corazza al partito regionale, in vista di quello che viene annunciato come un commissariamento a tappeto nel sud Italia: avere tre consiglieri regionali come coordinatori provinciale, darebbe una certa autorevolezza a tutto l'establishment calabrese di Forza Italia. Rimane il nodo su Cosenza. Dove c'è Fausto Orsomarso che viene dato vicino ad un ritorno nell'orbita di AN. Chissà che una nomina a coordinatore provinciale di Cosenza, non gli faccia cambiare idea.

 


Guglielmo Mastroianni

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