Il summit

Santa alleanza Corigliano Rossano-Castrovillari: Stasi e Lo Polito rivendicano provincia e azienda sanitaria della Sibaritide Pollino

I due sindaci si sono incontrati abbattendo un paradigma che ha sempre visto divisi, nella storia, i territori dello Ionio con quelli del Pollino. E chiedono alla Regione di riaprire il dibattito sull’Alta velocità ed il nodo di Tarsia

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di Luca Latella
30 agosto 2024
12:33

Flavio Stasi e Domenico Lo Polito, forse per la prima volta nella storia del nord-est calabrese stanno capovolgendo quel paradigma che ha sempre visto contrapposti lo Ionio al Pollino, Corigliano Rossano a Castrovillari.
D’altronde lo dice la storia: scontri sull’istituzione della provincia tra gli anni ’80 e 2000, guerre tra poveri sulla sanità e sul personale medico e infermieristico assegnati agli spoke – dal Giannettasio-Compagna al Ferrari e viceversa – fino alla soppressione del tribunale di Rossano accorpato a quello molto più piccolo di Castrovillari nel 2012.
Alla luce di questi fatti, le dichiarazioni congiunte dei due sindaci non solo suonano come una novità assoluta, ma potrebbero – se l’unione fa davvero la forza – spostare gli equilibri con la forza dei numeri, perché ad oggi l’area della Sibaritide-Pollino vanta quasi la metà degli abitanti della provincia di Cosenza.
Una “santa alleanza”, insomma, sui grandi temi e sulla base di “sacrosante” rivendicazioni. Come un’azienda sanitaria della Sibaritide-Pollino, la battaglia comune sull’alta velocità ed il nodo di Tarsia, fino all’istituzione di un ente intermedio.
E sono proprio Stasi e Lo Polito a dare notizia di un incontro che si è tenuto ieri tra i due primi cittadini, con obiettivi sinergici e – dicono – «istituzionali in vista dei prossimi mesi, cruciali per l'intera Calabria e per la Sibaritide-Pollino».
I due primi cittadini rivelano anche che «ormai da tempo le due città, grazie alla cooperazione tra le Amministrazioni comunali stanno ragionando insieme, e capovolgendo le logiche divisive e campaniliste del passato, che non hanno fatto altro che penalizzare le comunità di questa importante e grande area del mezzogiorno».

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Tra i temi affrontati nel corso del summit, le grandi vertenze del territorio. A partire dallo «stato drammatico della sanità, e degli ospedali «ormai oggetto di sistematiche spoliazioni e servizi sempre meno dignitosi, con gravi conseguenze per i cittadini e per la qualità della vita delle comunità».
Motivi, questi, che inducono i sindaci di Corigliano Rossano e Castrovillari non solo a sottolineare il fallimento dell’accorpamento delle Aziende sanitarie locali «in una pachidermica ed ingestibile Asp», ma anche a pretendere un «necessario riordino dell'organizzazione sanitaria», andando così a riaprire «la vertenza per un Azienda Sanitaria della Sibaritide-Pollino che possa, nel medio e lungo termine, tornare a dare risposte in termini di risorse, di servizi territoriali e di pianificazione ospedaliera».


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Altro tema che Lo Polito e Stasi ritengono «urgente» e su cui condividono «posizioni e strategie» è quello delle infrastrutture ed in particolare dell'alta velocità. «La Calabria tutta – evidenziano – a partire dalla giunta regionale, deve al più presto aprire una interlocuzione col Governo e con RFI al fine di reperire le risorse necessarie per collegare la regione» e di «individuare le soluzioni progettuali che consentano di realizzare il nodo di Tarsia, perché questa è l'unica proposta che consentirà alla nostra regione di essere dotata di una linea ad alta velocità vera».
«Non si tratta di una proposta che intende penalizzare altri territori – spiegano Flavio Stasi e Domenico Lo Polito – che al contrario devono mantenere e se possibile migliorare gli attuali standard, ma di rendere lungimirante la logica iniziale del progetto, finalizzato a migliorare la fruibilità e la competitività del servizio ferroviario complessivo. È evidente che senza il nodo di Tarsia un terzo della popolazione regionale continuerà ad essere esclusa da questo servizio, utilizzando altri mezzi».

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I due amministratori condividono, infine, l’idea provincia, «nell'ambito della riforma della Legge Delrio e della rivisitazione del ruolo delle provincie».
«È opportuno che si apra una discussione sulla istituzione di un ente intermedio della Sibaritide-Pollino che rappresenti il tessuto sociale, politico e geografico di quest'area – concludono i sindaci di Corigliano Rossano e Castrovillari – e migliori l'efficienza istituzionale di tutti i territori della Calabria».
Nelle prossime settimane, insomma, continueranno il «il confronto con tutti i territori e le amministrazioni comunali, ragionando senza più inutili divisioni, esclusivamente nella prospettiva di migliorare i servizi e la qualità della vita delle comunità».

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