Sanità, Nesci (M5S) contro tutti

Nel mirino Kpmg, Agenas, Lorenzin, Scura e Urbani
di Redazione
28 aprile 2015
12:05

«Kpmg, Agenas, Sant'Anna e gli altri amici dei commissari Andrea Urbani e Massimo Scura stiano lontani dalla sanità calabrese. Se il governatore Mario Oliverio vuol tacere ancora sull'ennesimo assalto alle casse regionali, io denuncio la totale inutilità di questi costosissimi ausili, inventati per alimentare il parassitismo più laido attorno alla politica». Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, a proposito dell'urgente rafforzamento dei revisori contabili richiesto dai commissari alla sanità Scura e Urbani, nonché della discussa convenzione al Sant'Anna di Pisa per quantificare il gradimento degli utenti sul Servizio sanitario calabrese.

 


«La politica – prosegue la parlamentare – abbia uno scatto di nervi innanzi a queste sciocchezze plateali, che offendono l'intelligenza e la dignità del popolo. Anziché spendere milioni per l'incarico di revisione a Kpmg, si chiamino giovani laureati calabresi e si usino le loro capacità e competenze, sollevandoli dalla disoccupazione». «Senza dimenticare – aggiunge la deputata M5s – che Urbani, già in Kpmg, è in pieno conflitto d'interessi in quanto revisore di Agenas, mi fa specie sentire da Scura che in Calabria non vi siano figure preparate per rivedere i bilanci della sanità. E poi, se siamo a fine rientro, stando alle dichiarazioni del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, come giustificare il lusso di Agenas e Kpmg a carico della Regione, che peraltro ha sottoscritto con la seconda un rinnovo contrattuale capestro ed anomalo, tramite il dg Bruno Zito? E mi fa specie – incalza la parlamentare – che anche la sinistra avvalori simili fandonie, come ha fatto il commissario illegittimo dell'Asp di Reggio Calabria, Santo Gioffrè, che ha chiesto l'intervento di Kpmg addirittura per reperire meri documenti. Kpmg, che non scava in fondo ai conti, ma elabora dati forniti da funzionari regionali, esibisca le certificazioni di bilancio che ha prodotto finora e poi sentiamo la Corte dei conti».

 

Nesci conclude: «Il Piano di rientro è diventato una mangiatoia, avanti chi ha fame. A breve interrogherò i ministri vigilanti su queste porcherie, invitando a risposta immediata il ministro Lorenzin, molto preoccupata, a quanto pare, solo per la stabilizzazione del portavoce dei Gentile. Oliverio batta un colpo, se non gli pesa troppo».

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