Sanità calabrese, in Forza Italia regna il caos. Ed è di nuovo Cannizzaro vs Siclari

La gestione commissariale divide i parlamentari: il primo plaude al governo e pensa al sostituto di Massimo Scura. Il secondo contrario: «Un bluff, il commissariamento deve finire»

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di Consolato Minniti
14 luglio 2018
14:19

Abbiamo atteso qualche ora prima di poterlo affermare con certezza, sperando in un qualche chiarimento, smentita o nuova presa di posizione. Nulla da fare. Ed allora non ci resta prendere atto che fra i parlamentari di Forza Italia convivono due anime profondamente in contrasto fra loro, a tal punto da sostenere posizioni diametralmente opposte su uno degli argomenti più significativi per la Calabria: la sanità.

 


È del tutto evidente che qualcuno deve aver preso sin troppo alla lettera l’insegnamento cristiano del Vangelo di Matteo: “Non sappia la tua sinistra quel che fa la destra”. In questo caso: non sappia il parlamentare della Camera quel che fa quello del Senato. Ci riferiamo – ma non era poi così difficile prevederlo – alle diverse posizioni assunte dall’onorevole Francesco Cannizzaro e dal senatore Marco Siclari.

Ma riavvolgiamo il nastro e proviamo a capire cosa è veramente accaduto.

La soddisfazione di Cannizzaro

Nella mattinata di ieri, Francesco Cannizzaro interviene alla Camera dei Deputati in maniera energica con una interpellanza illustrata con dovizia di particolari. È il suo debutto. «Dovrei essere emozionato, ma sono arrabbiato», spiega. E mette subito nel mirino la gestione della Sanità in Calabria e, nello specifico, il commissario Massimo Scura ed i suoi contrasti con Mario Oliverio. Cannizzaro, senza mezzi termini, chiede la rimozione immediata di Scura, rilanciando l’articolo 32 della Costituzione e il diritto alla Salute. «Mi auguro, visto che vi proponete di essere il governo del cambiamento, che possiate intervenire in Calabria già prima dell’estate. La prima cosa da fare è rimuovere il commissario Scura, perché inadeguato, perché non all’altezza e questo è di competenza del Governo». A rispondere è il sottosegretario alla Salute, Maurizio Fugatti, di appartenenza leghista. In estrema sintesi, Fugatti afferma che sì, la situazione è grave e tutte le strade saranno vagliate, ovviamente in primis la rimozione di Scura. Ma tutto dovrà passare dal vaglio dei tecnici, vista la normativa così complessa in materia. Viene data la parola a Cannizzaro che deve dichiarare se essere soddisfatto o meno per la risposta avuta. Ed è qui che si consuma il “misfatto”. Il deputato afferma che «siamo sulla strada giusta», conferma che per rimuovere Scura ci vuole una precisa procedura e conclude dicendosi prima «moderatamente soddisfatto» e poi: «Andrò a plaudire quando, nelle prossime settimane, vedremo questo percorso concretizzato. Mi sento particolarmente soddisfatto».

La nota al vetriolo di Siclari

Tutto bene, tutto tranquillo? No, perché alle 16.42 arriva alle agenzie una nota a firma del senatore Marco Siclari. Non uno qualunque all’interno di Forza Italia, ma il capogruppo alla Commissione Sanità del Senato. Uno della materia, insomma. E cosa dice Siclari di così particolare? Vediamo: «Nella risposta del sottosegretario alla Salute Maurizio Fugatti, si scopre ennesimo bluff del M5S che in campagna elettorale vogliono la fine del commissariamento, mentre adesso al Governo propongono di mantenere il commissariamento, sostituendo Massimo Scura con altro commissario! La soluzione per salvare il diritto alla salute in Calabria è unica, ed è porre fine alla lunga stagione del commissariamento». Ed ancora: «Un nuovo nome non cambierebbe la situazione». E conclude spiegando che «non serve andare avanti per capire le ragioni che mi spingono a bocciare in toto la risposta di Fugatti».

Qual è la linea del partito?

Sì, avete letto bene: Cannizzaro si dice «particolarmente soddisfatto» della risposta di Fugatti, mentre Siclari la «boccia in toto». Ma qual è allora la linea del partito? Cosa vuole Forza Italia per la Sanità calabrese? Un nuovo commissario o la fine del commissariamento? Ed ancora: tralasciando i possibili strascichi delle incomprensioni passate, è davvero possibile che dei parlamentari che provengono dalla medesima area geografica non trovino il tempo ed il modo per concordare una linea unica? Sarà che forse all’interno di Forza Italia convivono anime profondamente diverse?

I falchi e le colombe

Negli ambienti azzurri si sussurra che Siclari appartenga ad un’ala “intransigente”i classici “falchi” – rispetto all’attuale governo e si collochi in una posizione di netta opposizione. Mentre Cannizzaro sarebbe la “colomba”, decisamente più morbido. E se, ad oggi, non trovano conferma alcuna le voci che vedrebbero il deputato strizzare l’occhio, in chiave futura, proprio alla Lega di Matteo Salvini, lo stesso Cannizzaro ha dato sostanza alla sua posizione formulando un auspicio futuro: «Lei è un sottosegretario della Lega – ha detto rivolgendosi a Fugatti – noi siamo alleati con la Lega e mi auguro che potremo esserlo alle prossime elezioni regionali».

 

Ora non resta che comprendere cosa pensino i vertici regionali e nazionali del partito. Se, cioè, i vari Berlusconi, Tajani e Santelli, siano d’accordo sulla scelta di un nome nuovo per la Sanità calabrese, o se invece pensino, come Siclari, che l’unica soluzione sia la fine del commissariamento.

 

Consolato Minniti

Giornalista
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