Ferragosto infuocato

San Giovanni in Fiore, lo scontro tra opposizione e maggioranza in Consiglio comunale finisce in Parlamento

Il deputato Stumpo interroga il ministro degli Interni Piantedosi sull'impraticabilità dell'assise. Insorge il Pd regionale, mentre Lacava e Barile incontrano la gente sull'isola pedonale  

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di Redazione Politica
14 agosto 2024
12:32
I consiglieri comunali Lacava e Barile e il deputato Nico Stumpo
I consiglieri comunali Lacava e Barile e il deputato Nico Stumpo

Finisce in Parlamento la dura polemica fra maggioranza e opposizione al comune di San Giovanni in Fiore. Il deputato Nico Stumpo interroga il ministro degli Interni Matteo Piantedosi sulla impraticabilità del Consiglio comunale denunciata dal capogruppo Pd Domenico Lacava che con l’ex sindaco Antonio Barile, consigliere comunale di minoranza, hanno organizzato una manifestazione pubblica.

«Da tempo - scrive Stumpo - alle opposizioni non viene garantito di esprimere in maniera compiuta e democratica la propria posizione e spesso il presidente del consiglio, Giuseppe Bitonti, dimentica di svolgere il suo ruolo di arbitro imparziale e di tutela delle minoranze: le richieste di convocazione del consiglio comunale e alcune interrogazioni non hanno ricevuto alcuna risposta, oppure sono state evase con gravissimo ritardo. Va aggiunto che il consiglio, tra le altre cose, aveva nell’ultima seduta, all'ordine del giorno il riconoscimento di debiti fuori bilancio e, per alcuni di essi, la cartella per i consiglieri risultava priva della documentazione necessaria; infine, frequentemente in consiglio comunale, con votazioni richieste dalla maggioranza, viene approvato l'accorpamento dei punti all'ordine del giorno e il tempo per gli interventi viene sensibilmente ridotto, con una chiara compressione del diritto di espressione; su questi temi il capogruppo del Partito democratico ha chiesto l’intervento del Prefetto di Cosenza».


Il parlamentare Stumpo denuncia che nell’ultima seduta del Consiglio la maggioranza dei consiglieri (6 consiglieri comunali su 11 presenti) risultava collegata da remoto, pratica ancora usata nonostante l'emergenza da Covid 19 sia stata superata da tempo. E ancora: «al momento della votazione di tale importante punto all'ordine del giorno (e soltanto in quel momento), è emerso che un consigliere comunale, collegato da remoto, risultava assente (ciò è riscontrabile mediante la visione, su Facebook, del consiglio comunale). Tale circostanza induce a ritenere come probabile che anche durante la discussione lo stesso, e forse altri, fossero assenti e dunque mancasse il numero legale per il legittimo svolgimento della seduta».

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La posizione del Pd regionale

Durissima la presa di posizione degli eletti Pd in consiglio regionale e del segretario regionale: «I metodi adottati dal presidente del consiglio comunale di San Giovanni in Fiore, Bitonti, nei confronti dell’intera opposizione e del capogruppo Pd Lacava, in particolare, ricordano gli anni più neri del Paese, quelli tra la fine degli anni Venti e gli anni Quaranta. Ci rendiamo conto che per qualcuno sono tornati di moda ma siamo in una democrazia e il diritto di parola nelle assisi è sacrosanto e inviolabile».

Così, in una nota congiunta, il segretario regionale e senatore Pd Nicola Irto, il capogruppo Pd in consiglio regionale Mimmo Bevacqua e il consigliere regionale Pd e vicepresidente del consiglio Franco Iacucci. «Ci opponiamo fermamente a questi metodi del secolo scorso – continuano – ed esprimiamo vicinanza assoluta a Lacava e all’intera opposizione consiliare di San Giovanni in Fiore, come del resto già fatto dalla federazione provinciale Pd e dal segretario Pecoraro».

Nella manifestazione pubblica tenutasi in pieno centro, durissimi gli interventi di Antonio Barile e Domenico Lacava che accusano la maggioranza di «atteggiamenti minacciosi e antidemocratici», mentre altrettanto dure le accuse alla sindaca Rosaria Succurro e alla sua giunta per «i risultati amministrativi fallimentari e di tanto fumo che viene buttato negli occhi dei cittadini. Intanto San Giovanni in Fiore sta vivendo un’estate disastrosa per la continua mancanza di acqua e per l’assenza di provvedimenti per contenere la grave crisi e la fuga dei giovani». Barile e Lacava annunciano una opposizione durissima: «Stanno facendo uno scempio, reagiremo in difesa della democrazia e della città che è ormai on ginocchio». 

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