Sono bastati poco più di una ventina di minuti alla Quinta Commissione Riforme, per approvare la modifica all’articolo 35 dello Statuto della Regione Calabria relativo alla composizione della Giunta. La norma in questione prevede la riduzione del numero degli assessori esterni nella giunta regionale nella misura del 30% dei componenti l’esecutivo e quindi ipotizzando quello attuale a otto, un massimo di due membri esterni.

Il provvedimento era già stato affrontato nella seduta precedente e le posizioni non sembrano affatto cambiate con le opposizioni critiche e la maggioranza pronta a spingere per quello che per il presidente Giuseppe Mattiani (Lega) è un «vero e proprio esempio di democraticità volto al miglioramento dell’efficienza amministrativa». L’esponente del Carroccio che sarà anche relatore della proposta di legge statutaria, ha quindi sostenuto che la modifica in discussione nasce dall’esigenza di razionalizzazione della struttura della Giunta regionale anche in termini di riduzione delle spese. Una lettura restituita la mittente da Ferdinando Laghi che nell’annunciare la sua astensione ha ritenuto «alquanto marginale il risparmio», paventando addirittura un aumento della spesa. Contrario invece il dem Franco Iacucci che ancora una volta, contestando il metodo, ha chiesto di affrontare il tema delle riforme «in maniera organica con modalità e programmi precisi rispetto ai diversi aspetti da riformare per il buon funzionamento della macchina istituzionale».

L’argomento è entrato anche nella discussione della conferenza dei capigruppo, convocata per la tarda mattinata di oggi dal presidente Filippo Mancuso. Come nelle precedenti occasioni, è stato Antonio Lo Schiavo (Misto) a porre il tema della necessità di un tavolo condiviso per le riforme, criticando il metodo di cambiare pezzo per pezzo lo statuto e non in maniera organica con la condivisione dell’opposizione. Una speranza che è stata coltivata un paio di sedute fa nella Prima Commissione Affari istituzionali, presieduta dalla meloniana Luciana De Francesco, che di fatto aveva timidamente aperto alle opposizioni soprattutto in tema di legge elettorale, annunciando che avrebbe sollecitato l'avvio di un gruppo di lavoro finalizzato ad una riforma complessiva.

In realtà il punto è all’ordine del giorno della seduta odierna della Prima Commissione che, convocata per le 13:30, ha subito un forte ritardo.

Ma la conferenza dei capigruppo è servita anche ad indicare una data per il prossimo Consiglio regionale che si dovrebbe tenere mercoledì 20 novembre con un ordine del giorno ancora da definire nella sua interezza ma che ha già dei punti fermi, come la proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa della giunta relativo all’approvazione dell’organigramma del Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (Feampa) 2021-2027. Saranno poi inseriti all’ordine del giorno la legge omnibus che mette insieme, nei dieci articoli della proposta, provvedimenti riguardanti le Asp, Azienda zero, l’Aterp e la Sorical; e poi tra gli altri le norme per il riconoscimento e la certificazione dei borghi marinari calabresi, e la disciplina delle cooperative di comunità.

Non è ancora chiaro se saranno inseriti alcuni provvedimenti attesi e già nell’elenco delle pratiche definite, come quello relativo al Sistema informativo integrato regionale della Calabria con la costituzione della società “ReDigit Spa”, già licenziata dalla Prima commissione lo scorso luglio e dalla Seconda ad agosto.