Referendum, Magorno riflette. Bruno Bossio: «Elezioni subito»

Il segretario regionale del Pd: «Necessario seguire la strada dell’unità così come abbiamo fatto finora». E la posizione di Enza Bruno Bossio per ironia della sorte sembra ricalcare quella espressa dai cinque stelle
5 dicembre 2016
12:31

In Calabria dopo una nottata di silenzio stampa i big calabresi del Pd cominciano ad esternare.  Magorno ai microfoni di LaCnews24 ha affermato che in Calabria bisognerà proseguire così come «abbiamo fatto fino ad ora seguendo la strada dell’unità con la quale abbiamo combattuto questa battaglia politica».

 


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Incalzato sullo scenario e sulle conseguenze del voto referendario in Calabria Magorno ha glissato indicando un percorso apparentemente senza spazio e senza tempo. «Nei prossimi giorni - ha proseguito - riuniremo gli organismi per fare le dovute valutazioni». Si è guardato bene Ernesto Magorno, pur indicando ad esempio le parole e la scelta compiuta dal premier Renzi, di pronunciare la parola dimissioni. Le dichiarazioni di Ernesto Magorno, infatti, sembrano non discostarsi di molto dalle dichiarazioni che ha rilasciato nel corso delle innumerevoli lacerazioni politiche del Pd calabrese.

 

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In tarda mattinata, attraverso un post su Facebook, anche la parlamentare Enza Bruno Bossio, ha ritenuto di esprimere una prima valutazione sull’esito del referendum, e per ironia della sorte è sembrato ricalcare la posizione espressa dai cinque stelle. La parlamentare, infatti, ha dichiarato: «Ora al voto subito! Nell'era della post-verità bisogna essere netti. Soprattutto dopo una sconfitta. Basta senso di responsabilità scambiato per attaccamento alle poltrone. Renzi ha dato un bell'esempio. Seguiamolo coerentemente».

 


Una dichiarazione che più che ad una ragionata riflessione politica sembra rispondere ad un istinto emotivo. Il quadro politico all’interno dello stesso Pd calabrese sembra molto confuso, anche perché la debacle del sì in Calabria ha consegnato alcune sconfitte locali estremamente significative dal punto di vista simbolico. Tra queste, la provincia di Cosenza dove il no ha sfiorato il 70% ma anche la stessa Diamante di Ernesto Magorno che ha visto il no attestarsi sopra il 70%. Un dato quest’ultimo che ha eguagliato quello dell’altro renziano doc Callipo che a Pizzo, tra l’altro alla vigilia delle elezioni comunali, ha avuto, almeno dal punto di vista politica una sonora sconfitta. Il paradosso che emerge da una prima lettura del dato elettorale è quello che, a subire la più pesante sconfessione politica ed elettorale, siano stati sia i renziani della prima ora che i renziani dell’ultima, e mentre per costoro sarà molto più difficile scendere dal carro, i renziani di matrice Dc stanno lentamente invece scivolando fuori dal carro.

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