Irto eletto coordinatore del Gruppo di lavoro europeo

L’organismo internazionale mira a valutare le politiche pubbliche. Il presidente del Consiglio regionale sugli obiettivi: «Superare le differenze economiche e sociali tra le regioni d'Europa»

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22 novembre 2018
12:51
Regione, il presidente del Consiglio Irto
Regione, il presidente del Consiglio Irto

Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, è stato eletto dall'assemblea plenaria della Calre (la Conferenza dei presidenti dei parlamenti regionali europei) al ruolo di coordinatore del Gruppo di lavoro "Better regulation & Policy evaluation". Si tratta dell'organismo internazionale chiamato a promuovere la valutazione delle politiche pubbliche nelle comunità regionali europee.

L’elezione

La decisione è stata assunta all’unanimità nel corso della conferenza internazionale che si è svolta a Horta (Isole Azzorre). Irto è già coordinatore a livello nazionale del progetto "Capire" (Controllo delle Assemblee sulle politiche e gli interventi regionali) promosso dalla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative regionali e delle Province autonome.


Irto: «Evitare il rischio dell’autoreferenzialità»

«Ritengo necessario proseguire il prezioso lavoro svolto nel 2018 verso l'armonizzazione e la diffusione della cultura della valutazione delle politiche - afferma il presidente Irto - E' questo il principale fronte dell'impegno che dobbiamo portare avanti, alla luce delle profonde differenze sociali, economiche e di sistema politico e istituzionale che esistono tra le regioni della Calre. Considero inoltre necessario discutere la proposta della Carta d'intenti che può contribuire a uniformare la valutazione delle politiche pubbliche nelle regioni europee. In questo quadro - prosegue Nicola Irto - la strada è già stata tracciata dalla Carta di Matera che, in Italia, nell'ambito del progetto Capire, rappresenta un punto di riferimento assoluto in questa materia. Effettuare il controllo sull'applicazione delle leggi, valutare gli effetti delle politiche pubbliche, mettere a punto strumenti sempre più concreti per promuovere la cultura valutativa: sono queste le azioni che possono consentire ai nostri parlamenti di affrancarsi dal rischio dell’autoreferenzialità e, soprattutto, di rafforzare il loro ruolo nell'architettura istituzionale delle autonomie regionali, esercitando una fondamentale funzione di controllo e di contrappeso degli altri poteri».

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