Colpo su colpo

Pd Cosenza, la guerra interna continua: sospesa l’espulsione dei ribelli Tinto, Graziadio e Trecroci

In attesa di entrare nel merito del ricorso dei tre consiglieri comunali di Palazzo dei Bruzi, la commissione di garanzia regionale congela il provvedimento caldeggiato dal circolo democrat del capoluogo

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di Antonio Clausi
30 luglio 2024
15:37

La commissione di garanzia regionale del Partito democratico ha stoppato quella della provincia di Cosenza ed ha congelato il provvedimento di espulsione di Gianfranco Tinto, Francesco Graziadio e Aldo Trecroci. I tre consiglieri comunali di Palazzo dei Bruzi, pertanto, continueranno a militare all’interno del balcanizzato mondo dei democrat così come desideravano fare, almeno fin quando a settembre verrà discussa la loro istanza.

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In più di un’occasione, avevano evidenziato di preferire una battaglia politica dall’interno del partito anziché transitare in altre formazioni. In diversi comunicati, inoltre, non avevano esitato a fare, anche usando del sarcasmo, il nome di Nicola Adamo come punto di riferimento del circolo cittadino. La segretaria Rosi Caligiuri, a fine marzo, aveva presentato ricorso alla commissione di garanzia provinciale presieduta da Salvatore Perugini chiedendo la loro cancellazione dall’anagrafe degli iscritti. Cosa che poi effettivamente avvenne una volta conclusa la “tregua” per le Europee. A stretto giro Tinto, Graziadio e Trecroci, a margine di una serie di interlocuzioni con esponenti nazionali e con la segreteria regionale, contestarono il cartellino rosso, si appellarono all’organo superiore dicendosi estremamente fiduciosi. Contestualmente ribadirono che lo stesso trattamento non era stato riservato ad altri consiglieri comunali iscritti al Pd, di area differente dalla loro e tra i banchi dell’assise nel gruppo consiliare “Franz Caruso Sindaco”: Giuseppe Ciacco e Francesco Turco.


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Di recente il segretario provinciale Vittorio Pecoraro aveva scelto il fioretto. «Ci sono delle regole e sono per il rispetto delle norme. È vero che il Partito Democratico per qualcuno è stato un taxi – aveva detto al nostro network – ma non possiamo fare dei processi sommari in ogni comune per espellere persone. Capiamo tutti insieme, pertanto, se esistono i presupposti per ricostruire il rapporto con chi ha sbagliato. Invito pertanto ad una soluzione politica, anche perché abbiamo bisogno di strutturarci sempre meglio. A tal proposito annuncio che in autunno terremo dei congressi nei circoli vacanti. Vanno riempiti».

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