Bausone: «La direzione regionale del Pd una riunione carbonara»

L’attivista catanzarese ha espresso perplessità sulle modalità con cui si è svolto l’incontro di Lamezia Terme: «È una vecchia gestione oligarchica ed elettoralmente fallimentare di un Partito divenuto un club privé»

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di Redazione
1 novembre 2018
09:51
Alessia Bausone
Alessia Bausone

«Pare si sia svolta ieri la direzione regionale del Pd Calabria che ha approvato il lavoro svolto dalla Commissione di Garanzia per il congresso presieduta dal responsabile organizzativo Giovanni Puccio. Sembrerebbe un passaggio lineare e semplice sennonchè ci si ritrova a dover contestare una recidiva aggravata nella mancanza assoluta di trasparenza nelle “pratiche” congressuali e di Partito. Trasparenza sì, questa conosciuta, nonostante sia un principio che informi lo Statuto nazionale e quello, meno facile da reperire, regionale». Così Alessia Bausone, esponente del Pd di Catanzaro, in merito alla direzione generale tenutasi ieri a Lamezia Terme.


La Bausone ha spiegato che «ben sette mesi fa denunciavo l’assenza della pubblicazione dell’elenco dei membri che compongono l’Assemblea regionale del Partito e la presunta cooptazione su base “amicale” degli eventuali membri da surrogare a seguito di dimissioni, mancati rinnovi di tessere e scissioni. Ora – ha proseguito -, complice la connivenza di una triste Presidenza a guida Vallone da archiviare quanto il più possibile celermente, la storia si ripete: viene convocata più o meno regolarmente una direzione regionale che sa più di riunione carbonara. Non è dato sapere chi siano i componenti di questa direzione, se fosse presente almeno il numero legale per deliberare alcunchè o anche solo quali fossero gli eventuali ordini del giorno».



L’attivista ha poi evidenziato che «è stata solamente annunciata a fine incontro l’approvazione del lavoro di una Commissione di cui non si sa nulla, se non la sua genesi anacronistica, dato che rispecchia nella composizione gli equilibri partitici del 2013 (bei tempi, per alcuni). Anche qui, comunque, non c’è pubblicità in merito a quando e come vi siano state riunioni, se negli eventuali incontri si sia raggiunto un numero di presenze utile alla mission congressuale e quale sia stato effettivamente il lavoro svolto e la qualità dei risultati».


«Eppure – ha incalzato ancora la Bausone - pochi giorni fa il quartetto di segretari provinciali (più uno, il Commissario della federazione di Reggio Calabria, stupirà, Giovanni Puccio) aveva annunciato una campagna di “confronto e di ascolto delle diverse realtà territoriali” volendo valorizzare “la comunità di base del Partito”».


Nonostante quanto illustrato, la Bausone ha sottolineato di ritrovarsi «nuovamente davanti ai metodi di vecchia gestione oligarchica ed elettoralmente fallimentare di un Partito divenuto un club privé (prevalentemente per soli uomini)».
Per questo ha chiesto «un cambio di rotta radicale a partire dalla necessità di una vera partecipazione e coinvolgimento delle diverse sfumature e realtà attuali del Partito; di sanare il vulnus di trasparenza fin qui avuto e di pubblicare e rendere noto alla militanza e agli altri dirigenti tutto il lavoro fatto dalla Commissione di Garanzia per il congresso, previa verifica della sua stessa legittimità, così come chiedo al Presidente Vallone, le cui dimissioni saranno, in ogni caso, sempre tardive, di pubblicare i nomi dei componenti di Assemblea e Direzione regionale e dar conto in merito alle mancate convocazioni di questi anni».

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