Metro, Occhiuto: «Il dirigente regionale mi ha chiuso il telefono in faccia»

Il sindaco di Cosenza su tutte le furie: «Tentano di penalizzarmi come per i lavori di Piazza Bilotti. Mi rivolgerò alla Procura della Repubblica»

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di Salvatore Bruno
30 luglio 2019
22:14

I lavori del Parco del Benessere e le procedure per la realizzazione di tutte le opere collegate all’accordo di programma relativo alla metrotramvia Cosenza-Rende-Unical, sottoscritto dalla Regione con il Comune di Cosenza, vanno a passo di lumaca. A sostenerlo è il sindaco Mario Occhiuto il quale, in una nota, informa di avere inviato una lettera di diffida al presidente Mario Oliverio, per lamentare l’esasperante lentezza dei lavori.

Parvenza di cantiere perennemente bloccato

Nonostante la remota sottoscrizione dell’accordo, scrive il primo cittadino, «l’adempimento e la sua esecuzione latitano, mascherate da una parvenza di cantiere che non annovera alcun significativo avanzamento. Il Comune di Cosenza - aggiunge - relativamente a tutte quelle condizioni preliminari alla conseguente attività propria di Regione Calabria, ha adempiuto ai suoi doveri; mentre Regione Calabria sembra tuttora ancorata a quel modus, già accertato in noto procedimento penale, di concorrenza politica, produttiva di dolosi rallentamenti di quelle progettualità che sono proprie di amministrazioni locali non ritenute amiche».


Il riferimento all'inchiesta Lande Desolate

Occhiuto si riferisce chiaramente all’indagine Lande Desolate e ad alcune intercettazioni ambientali e telefoniche contenute negli atti dell’inchiesta. Secondo la Procura, su richiesta di Oliverio, della parlamentare Enza Bruno Bossio e del dirigente del Pd Nicola Adamo, l’impresa Barbieri avrebbe dovuto bloccare i lavori di Piazza Bilotti, per penalizzare l’attività del sindaco. «Questo è un modus operandi irresponsabile, nonché irrispettoso dei disagi causati ai cittadini di Cosenza – ha sottolineato Occhiuto – Nonostante numerose diffide, rimane un farsesco silenzio, proprio di chi non si caratterizza per eleganza istituzionale».

Telefonata di fuoco

«A ciò si aggiunga la medesima poca eleganza, per usare un eufemismo, del referente amministrativo-gestionale della pratica in oggetto, il quale, contattato telefonicamente dallo scrivente, si prendeva il lusso di chiudere improvvisamene, con evidente poco costume, la comunicazione che intercorreva. Qualora permanga la attuale inaccettabile situazione sarà adita la Procura della Repubblica».

Giornalista
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