Magorno, Guglielmelli e il 'commissariodelnulla'

Lo scontro interno al Pd adesso sembra senza quartiere. Il weekend segnato dal matrimonio del segretario regionale Ernesto Magorno (ieri ha festeggiato le nozze a Cirella di Diamante) si è trasformato in una vera e propria rissa per i democrat.
di Riccardo Tripepi
19 ottobre 2015
07:18

Qualche giorno fa il segretario dei democrat ha proceduto a nominare il deputato Ferdinando Aiello commissario cittadino del partito. Una decisione che, ufficialmente, arriva per colmare il vuoto nel capoluogo, visto che il partito non aveva proceduto alla nomina del segretario cittadino. Un momento imprescindibile, secondo Magorno, per poter guidare la corsa al rinnovo dell’amministrazione comunale e la delicata scelta del candidato sindaco. Da questo spiraglio, su suggerimento dei renziani reggini Demetrio  Battaglia e Marco Minniti, ha inviato Aiello, determinando l’esplodere di un vero e proprio vespaio nel capoluogo bruzio. Guglielmelli, ma anche Enza Bruno Bossio, hanno sparato a zero contro “il commissario del nulla”. Un avviso espresso ai naviganti: la truppe oliveriane venderanno cara la pelle e non si faranno “invadere” dai renziani. Come si poteva facilmente prevedere.


In questo scenario sta facendo le sue mosse anche il defenestrato assessore al Lavoro Carlo Guccione. Mr 13mila voti, ormai lontano dal governatore dopo la sua uscita dalla giunta, aspetta solo il momento giusto per sposare la causa renziana e spera che la propria candidatura a sindaco possa esserlo. Così come si aspetta, ormai a giorni, il lancio ufficiale della nuova area politica dei Democratici Progressisti di Giudiceandrea che mercoledì prossimo dovrebbero avere una riunione regionale per lanciare la nuova proposta politica. L’area, come già spiegato dai consiglieri regionali Dp, sosterrà Oliverio e l’unità del Pd, ma si porrà ovviamente come corrente autonoma. Un’iniziativa che avrebbe avuto il benestare sia di Magorno che degli altri renziani del Pd.



Abbastanza per capire come la situazione possa sfuggire di mano nonostante il clima festoso dettato dalle nozze del segretario regionale del partito. Troppe sono adesso le variabili impazzite. Del resto Marco Minniti non è uno che si muove mai per nulla. E ieri è stato proprio a Cosenza, in particolare a Mendicino, per l’inaugurazione di un circolo di partito. L’occasione è stata giusta per ribadire la fiducia a Guglielmelli e tornare a ripetere che tutto Pd deve sostenere l’azione di governo di Mario Oliverio. Bastone e carota verrebbe da dire. Oppure volontà di evitare che lo scontro possa sfuggire di mano e compromettere ancora gli esili equilibri su cui viaggia il Pd calabrese e le possibilità di poter vincere le prossime comunali a Cosenza.


Anche perché il momento della resa dei conti finale si avvicina. Il provvedimento con il quale Magorno ha nominato Aiello commissario cittadino di Cosenza dovrà essere ratificato entro trenta giorni dalla direzione regionale del partito. E gli oliveriani giurano che Magorno non ha i numeri per farlo. In quel caso il segretario sarebbe costretto a dimettersi. Viceversa i renziani pensano di giocare sul velluto, ma è chiaro che la partito avviata è assai pericolosa per tutti. Il muro contro muro potrebbe fare esplodere il partito e allora le “colombe” sono già al lavoro per trovare mediazioni in grado di evitare la conta in direzione regionale.

Riccardo Tripepi

Giornalista
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