Caos calmo

Durigon incontra i consiglieri calabresi della Lega ma non asseconda rivendicazioni di giunta

Il plenipotenziario di Salvini ha promesso che parlerà con Occhiuto ma è difficile che arrivino nuovi assessorati. Congelato anche il duello interno tra Mancuso e Loizzo. Intanto Vannacci rinuncia al seggio conquistato al Sud e in Europa ci va il molisano Patricello

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di Massimo Clausi
1 luglio 2024
20:30

Alla fine Claudio Durigon, responsabile per il Sud della Lega, è arrivato in Calabria. Ha incontrato oggi, in un ristorante di Gizzeria, i sei consiglieri regionali del Carroccio che avevano chiesto un incontro in vista della ripartenza dell’attività del consiglio regionale e soprattutto del rimpasto di Occhiuto.

La Lega in questi mesi è cresciuta in consiglio con le adesioni di Katya Gentile e Giuseppe Mattiani e i consiglieri di riflesso sono molto agitati perché chiedono spazio, ovvero posti in giunta. Da quello che trapela, però, Durigon li ha frenati liquidando la questione promettendo che avrebbe sentito Occhiuto nei prossimi giorni.


Per dire cosa? Non è dato sapere, mentre è notoria la posizione del plenipotenziario di Salvini su queste cose. Per lui quello che conta sono i risultati di partenza delle regionali, gli equilibri non possono essere spostati di elezione in elezione. Lo dice parlando della Calabria, ma in realtà è un messaggio che manda soprattutto nel suo Lazio, dove la disfida fra Forza Italia e Lega si fa ogni giorno più pesante. Allora per Durigon meglio lasciare tutto com’è, qui e a Roma.

L’unico spazio di contrattazione potrebbe essere quello delle presidenze di commissione, visto che sia Gentile sia Mattiani ne hanno una, ma acquisita quando militavano in Forza Italia. Una concessione potrebbe essere quella di lasciare la presidenza a entrambi o a uno solo di essi. Del resto la Lega è ben rappresentata con la presidenza del consiglio, l’assessorato al Welfare e ai Trasporti e la gestione di due enti di sottogoverno come Sorical e Aterp.

Durigon quindi non sembra intenzionato a fare salti mortali per chiedere altro. Quello che è stato però chiesto con insistenza è un maggiore coinvolgimento nelle scelte politiche del presidente, al di là delle postazioni. I consiglieri hanno chiesto dignità e maggiore peso politico all’interno della maggioranza in direzione di una più efficace azione di governo. L’altro tema spinoso è la gestione del partito. Anche qui il senatore romano ha preso tempo.

Le Europee sono state lette all’interno del partito calabrese come una sorta di primarie fra il presidente Filippo Mancuso e la deputata Simona Loizzo per chi dovesse gestire la Lega in Calabria visto che il commissario Francesco Saccomanno è dato in uscita. Anche qui da Roma non c’è nessuna fretta di accelerare le cose. La competizione interna ha dato i suoi risultati e Durigon si è complimentato con i consiglieri regionali per il risultato ottenuto in Calabria, in linea con quello nazionale.

Unica novità, l’ufficialità della scelta del generale Vannacci che ha optato per il collegio del Nord Est. La scelta apre il campo all’imprenditore molisano Aldo Patricello, con le sue oltre 70mila preferenze, che rafforza così la componente meridionale della Lega. Tornando al congresso, Durigon ha detto che quello nazionale si terrà fra ottobre e novembre. Non c’è quindi per il momento nessuna fretta di celebrarlo in Calabria. Anche perché la competizione interna fra i leghisti calabresi sta funzionando e perchè con un Saccomanno più fuori che dentro, a gestire il partito è direttamente Roma ovvero lo stesso Durigon. Venendo poi alle posizioni del presidente del consiglio, ormai Mancuso nel marzo scorso si è blindato la postazione ottenendo la riconferma anticipata dell’incarico. Porlo fuori dal partito non avrebbe grande senso. Durigon quindi ha rinnovato gli auguri a tutti per le Europee e alle 15 ha ripreso l’aereo per tornarsene a Roma con la classica promessa: ne riparleremo.

Giornalista
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