Sindaco Occhiuto su incendio a Cosenza, sgomento e dolore per la tragedia

Il primo cittadino cosentino replica alle risposte degli avversari ai quali dice “Un po' di umanità in più non guasterebbe, per chi utilizza ogni pretesto per fare sempre strumentalizzazione politica e personale”
di Redazione
21 agosto 2017
09:08
Mario Occhiuto
Mario Occhiuto

Parole forti da parte di Occhiuto riguardo l’incendio che ha devastato un appartamento in pieno centro storico a Cosenza, causando tre vittime e la distruzione di un patrimonio librario antichissimo di Telesio mai dichiarato dal proprietario. «Erano concittadini ammalati…. La tragedia nella tragedia è stata quella della perdita di una collezione libraria privata custodita in una stanza adiacente all'immobile occupato dalle vittime. Era una biblioteca con testi non inventariati né dichiarati, per cui non conosciamo con esattezza il valore se non per le dichiarazioni del proprietario Roberto Bilotti. Colgo l'occasione per lanciare un appello a chi detiene in casa, o in altri luoghi privati, testi importanti per la storia e la cultura cittadina, affinché possa farli custodire in siti più sicuri e sorvegliati».


Le critiche all’amministrazione Occhiuto


Le polemiche non si fanno attendere, anche da parte degli avversari politici dello stesso sindaco, i quali denunciano le responsabilità del comune riguardo le precarie condizioni in cui vivevano le tre persone rimaste uccise nel rogo, scaturito probabilmente dal cumulo di rifiuti che si trovava nel loro fatiscente appartamento.


 

«… L'atteggiamento più responsabile e dignitoso avrebbe dovuto essere in simili circostanze quello di restare tutti uniti e solidali anziché approfittarne per speculare con accuse rivolte agli altri. Anche questa volta la sinistra cosentina, responsabile di tutti i disastri lasciati in eredità dagli ultimi decenni di governo della città, ha perso un'occasione per stare in silenzio. Poteva e doveva farlo evitando di strumentalizzare tutto come fanno gli sciacalli.»

 


Riguardo le condizioni in cui versavano le tre persone, Occhiuto precisa che negli anni grazie a testimonianze preziose come quelle del maresciallo Saponangelo, l’amministrazione ha seguito le loro vicende, prestando bonifiche nella loro abitazione, cercando di garantire le migliori cure igienico-ambientali. Inoltre queste erano seguite dal centro di salute mentale dell’Asp «Se mai, se proprio si vuole andare alla ricerca di eventuali responsabilità bisognerebbe indagare sulla inadeguatezza del sistema sanitario regionale, perché non possono essere lasciati da soli ammalati gravi in condizione di nuocere anche a loro stessi».

 


A conclusione, Occhiuto aggiunge «Le povere vittime dell'incendio hanno condotto un'esistenza sfortunata e triste, e tutto ciò deve far riflettere sul senso della vita e dei rapporti umani incitandoci a promuovere politiche sempre più attive nei confronti degli altri soprattutto se ammalati, poveri e sofferenti. Adesso non ci resta che dedicare loro una preghiera. »

 

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