Siccità

Manca l’acqua e in Calabria è a rischio il 30% della produzione agricola, Occhiuto: «Riforme sull’idrico ferme da 20 anni»

Il presidente della Regione e l'assessore Gallo commentano la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza: «Così possiamo chiedere ristori»

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di Luana  Costa
8 agosto 2024
12:22

«Per il momento ci sono relazioni dell'autorità di Bacino meridionale e di Arsac che ci confermano una consistente riduzione delle precipitazioni e quindi ci sarà una consistente riduzione delle produzioni». Così l'assessore all'agricoltura Gianluca Gallo ha commentato la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza avanzata ieri dalla Regione a causa della siccità e dell'emergenza idrica che sta mettendo in ginocchio interi territori regionali. Secondo quanto è stato possibile apprendere, i cali nelle produzioni agricole si attesterebbero intorno al 30% nel settore dell'apicoltura, dei foraggi e della zootecnica. Per questo motivo la Regione si attivata anche per chiedere ristori.

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«C'è la possibilità di chiedere delle risorse ma soprattutto la possibilità di attivare delle procedure accelerate per revamping dei pozzi» - ha aggiunto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto.


«In questo settore - ha aggiunto - per troppi anni gli interventi infrastrutturali necessari a mitigare il rischio della siccità sono stati lasciati nei cassetti. A volte c'è una burocrazia che li rende oggettivamente complicati. La dichiarazione dello stato d'emergenza ci consente anche di intervenire sui tempi. Se le riforme sull'idrico fossero state fatte 20 anni fa adesso si potrebbe affrontare in regime ordinario».

Giornalista
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