Il PD di CS e la sparata di Ernesto: Guglielmelli respinge al mittente la nomina del ‘commissario del nulla’

Magorno nomina Aiello commissario del PD di Cosenza. Guglielmelli gli scrive: provvedimento illegittimo e inefficace, solo la direzione regionale ha il potere di una decisione del genere. Intanto il clima si surriscalda e qualcuno pensa già di sfiduciare il segretario regionale alla prossima direzione.
di Pablo .
16 ottobre 2015
20:31

A quanto pare questa volta il segretario regionale del PD calabrese l’ha combinata proprio grossa, con una comunicazione inviata esclusivamente ad una testata on-line (protagonista tra l’altro di una campagna aggressiva nei confronti del Presidente della Regione e già questo la dice lunga della lealtà di Magorno nei confronti dello stesso governatore della Calabria), ha notificato ai circoli cittadini della città di Cosenza che avranno un commissario col compito di guidare il pd bruzio alla fase congressuale e ciò in ottemperanza dell’art. 17 comma 2 dello statuto nazionale del partito democratico. Magorno trova il tempo anche per una motivazione politica alla sua sparata: “considerato che non è stata istituita l’unione comunale si rende necessaria una guida per la fase elettorale”. Infine Magorno indica anche il nome del presunto commissario cittadino: l’on. Fernando Aiello, parlamentare eletto nelle file di SeL e oggi proconsole in Calabria di un renziano doc come Ernesto Carbone. A brevissimo giro di posta gli risponde Luigi Guglielmelli, segretario provinciale del PD di Cosenza. Guglielmelli va dritto al punto: “il provvedimento di Magorno è carta straccia, illegittimo, ai limiti dell’imbroglio, se è vero come è vero che, un tale provvedimento potrebbe essere possibile solo dopo aver sentito il segretario provinciale, una circostanza questa che, almeno a detta di Guglielmelli, non si è affatto verificata anzi, il segretario provinciale di Cosenza, ha stigmatizzato proprio il fatto di aver appreso del commissariamento dei circoli cosentini solo a cose fatte. Inoltre, sempre Guglielmelli, sottolinea  la  gravità di un’altra circostanza e cioè che, nei fatti, non venga nominato un commissario ma un nuovo organismo conil compito di aprire una nuova fase congressuale. Continua Guglielmelli: *“non rientra assolutamente nelle competenze del segretario regionale la nomina di organismi non costituiti all’interno del partito”.* Poi in chiusura della missiva l’affondo finale a Magorno da parte di Guglielmelli: “ *nel provvedimento non è specificata la convocazione della direzione regionale del partito che* –prosegue il segretario provinciale del PD cosentino- *ammesso e non concesso che sia legittima la tua nomina deve essere ratificata entro 30 giorni dalla direzione regionale del partito, senza tale ratifica, il provvedimento di nomina del commissario a norma dello statuto nazionale è comunque da considerarsi nulla”.* E’ evidente che le ultime sottolineature di Luigi Guglielmelli consegnano alla discussione politica e, in particolare, alla direzione regionale la valutazione sulla decisione di Ernesto Magorno. Una discussione che, già immediatamente dopo che si è sparsa la notizia della nomina di Fernando Aiello, è  diventata incandescente. Sono in molti che aspettano una discussione vera sull’operato del segretario regionale del PD calabrese, non solo nello schieramento antirenziano ma anche nella stessa area che aveva sostenuto Magorno al congresso. La nomina di un commissario cittadino del PD a Cosenza  da parte di Magorno, a molti è  apparsa come una vera e propria
provocazione sia nei confronti del Presidente Oliverio, basti solo ricordare  la circostanza della citazione in danno da parte dei IGreco sulla sanità e che, aveva visto sia Ernesto Carbone che Fernando Aiello, giocare dalla barricata opposta a quella del Presidente della Regione, e sia una provocazione per quella parte del PD cittadino che non si ritrova sulle posizioni polemiche di Carlo Guccione e dei suoi sostenitori, protagonisti anch’essi di violenti attacchi alla gestione  di Mario
Oliverio.  Una miscela esplosiva dunque,  che nelle prossime ore potrebbe far saltare la stessa poltrona di Magorno, considerato i segnali di guerra che, già sui social, anticipano la resa dei conti nella direzione regionale. E sono già in tanti a chiedere  il commissariamento del PD regionale. Insomma, la nomina del commissario del PD cittadino rischia di trasformarsi nel suicidio di chi l’ha ideata, in questo caso, di Ernesto Magorno.

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