Il 'caso Calabria': lettera a Delrio dei parlamentari calabresi

I parlamentari calabresi hanno inviato una lettera aperta al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio
di redazione
3 novembre 2014
20:54

Magorno, Battaglia, D'Attorre, Censore, Stumpo, Oliverio, Bossio, Covello e Lo Moro. Per una volta i parlamentari calabresi del Pd sono uniti, nel chiedere al governo un intervento risolutivo per tirare fuori la Calabria da una crisi che sembra irreversibile. I parlamentari hanno scritto al sottosegretario Delrio, per invitarlo a risolvere i problemi già esposti nel nostro ultimo incontro".


"In considerazione della drammatica ed esplosiva situazione che si è determinata in Calabria per l'aggravamento di una condizione sociale non più sopportabile, evidentemente frutto della crisi ma anche della mancanza da più mesi di un governo della Regione, come delegazione parlamentare del Pd della Calabria ti rinnoviamo l'appello a risolvere i problemi già esposti". In particolare i parlamentari chiedono una soluzione definitiva per i precari, i Lsu-Lpu, e chiedono a Delrio di " In considerazione della drammatica ed esplosiva situazione che si è determinata in Calabria per l'aggravamento di una condizione sociale non più sopportabile, evidentemente frutto della crisi ma anche della mancanza da più mesi di un governo della Regione, come delegazione parlamentare del Pd della Calabria. (..)Di procedere al pagamento di almeno due mensilità, e autorizzare la Regione ad utilizzare i fondi Pac per coprire le risorse e la proroga delle scadenze del 31 agosto e del 31 ottobre previste dal decreto interministeriale del 1 agosto 2014, che provocherebbe l'immediata fuoriuscita dal bacino di oltre 15mila persone su 28mila non a fronte di lavoro e senza più alcuna copertura di reddito, al 30 aprile, per come concordato in riunione ".


"Gli interventi richiesti – avvertono i parlamentari del Pd – se non attuati, contribuiranno ad accentuare la drammaticità del contesto evidenziato dagli ultimi dati Svimez e Istat. Gli occupati in Calabria sono solo il 39 per cento e in diminuzione rispetto al 2013. I disoccupati, iscritti e Neet, sono oltre il 40 per cento, mentre le famiglie, per lo più monoreddito e a rischio povertà, sono il 46 per cento contro il 28 per cento del dato nazionale":



«L’urlo di disperazione di tante famiglie – continuano i parlamentari del Pd – non può e non deve essere ignorato. Tutti noi, ciascuno per la propria parte, abbiamo il dovere morale e civico di dare delle risposte concrete ai tanti lavoratori calabresi esasperati che non intravedono alcuna prospettiva per offrire un futuro sereno e dignitoso a se stessi e ai propri figli. Pertanto, sollecitiamo il governo a un impegno decisivo e rapido in merito alle problematiche evidenziate e, al contempo, auspichiamo che si apra, da subito, un confronto, costante e serrato, teso a individuare soluzioni strutturali a una "questione meridionale” mai finita anzi sempre più attuale e calabrese».


«È assolutamente evidente che – continuano gli interessati – senza questi immediati interventi, in Calabria rischia di esplodere una vera e propria bomba sociale che può metterne a rischio la stessa tenuta democratica. Ti chiediamo, pertanto un impegno deciso e rapido del governo per le emergenze che ti abbiamo rappresentato e, nell'immediato futuro, l'apertura di un confronto serrato al fine di individuare soluzioni strutturali a quella che possiamo ormai definire la "questione calabrese"».

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