Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, Flora Sculco: 'Finanziare i centri antiviolenza'

La consigliera regionale di 'Calabria in rete' chiede politiche attive per fermare la violenza contro le donne. Il primo passo il finanziamento dei centri, che possono aiutare le vittime ad uscire da una vita di terrore.
di Redazione
24 novembre 2015
17:53

Cogliere l'occasione delle celebrazioni del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, per superare ogni 'riutalità' e per impostare una politica regionale capace di coinvolgere "cittadini, istituzioni, forze politiche e sociali'. Lo sostiene la consigliera regionale Flora Sculco, secondo cui in primo luogo sono le "istituzioni a doversi assumere le proprie responsabilità".


"A mio avviso è indispensabile - sostiene la consigliera - che la Regione sostenga e potenzi i centri antiviolenza e le case di accoglienza per donne in difficoltà. Si farebbe soltanto propaganda se, da un lato, si esprimesse solidarietà alle donne, ogni qual volta si è di fronte a casi eclatanti e, dall’altro, si negassero le risorse indispensabili per dare gambe e braccia alla legge regionale 21 agosto 2007 n. 20 recante ‘Disposizioni per la promozione ed il sostegno dei centri di antiviolenza e delle case di accoglienza per donne in difficoltà’. Una legge – sottolinea Flora Sculco – ha senso se, una volta approvata, diventa operativamente utile per i soggetti che ne sono i destinatari e per la società in cui vivono. Perciò, spero che in fase di Assestamento di bilancio regionale, come da impegno assunto dal Consiglio regionale su un mio specifico emendamento presentato ad aprile scorso, si assicuri copertura finanziaria alla legge regionale sui centri antiviolenza”.



"Si tratta di centri che non offrono soltanto servizi preventivi, ma un sostegno fondamentale per garantire la dignità della donna e la sua libertà - conclude la Sculco - Per ridare fiducia e voglia di vivere a donne colpite dalla violenza, occorre assicurare loro accoglienza e ascolto; consulenza psicologica, perché ogni situazione esige un intervento specializzato che consenta loro di elaborare l’accaduto, attribuendogli un significato che non determini stati patologici; mediazione familiare, affinché le donne possano affrontare i conflitti esplosi all’interno delle famiglie, e consulenza legale".

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