Cambio a Montecitorio

Gentile in Parlamento, il mistero delle schede bianche che la revisione ha “colorato” e riassegnato al candidato di Fi

Il controllo delle preferenze assegnate al figlio dell'ex sottosegretario Tonino e il giallo dei consensi "riapparsi". Ora la palla passa alle parti legali, prima della relazione della giunta e del voto dell'Aula

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di Domenico Martelli
24 luglio 2024
17:14
Andrea Gentile
Andrea Gentile

Non meno di 200 preferenze "recuperate" attraverso una rivisitazione "mistica" delle schede bianche. Che evidentemente bianche non erano oppure, se mai lo sono state, con evidente "colorazione" in progress. È questa la parte più singolare contenuta nella complessiva revisione di tutte le schede del collegio uninominale di Cosenza in relazione ad Andrea Gentile, il figlio dell'ex sottosegretario Tonino ufficialmente sconfitto da Orrico dei Cinquestelle salvo puntare al recupero del collegio proprio grazie alla revisione in giunta per le elezioni.

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Ad Andrea Gentile sono state assegnate circa 700 preferenze, bottino che gli consente di puntare al recupero del seggio non prima però di un iter avviato e che è ancora piuttosto lontano dal suo compimento. Di queste 700 preferenze recuperate un «numero consistente», così come riferiscono fonti parlamentari, ha a che fare proprio con le schede in un primo momento certificate come bianche e poi invece riportanti una preferenza per Andrea Gentile.


Come sia possibile approdare in una simile "deriva" formale riserva un incrocio logico che in ogni caso rimanda ad altri "palazzi" il quizzone finale. O le schede non erano bianche e sono state catalogate come bianche, e qui siamo in sede di seggio. Oppure da bianche sono diventate via via "colorate". Terzium non datur e non è poco come inquietudine sullo sfondo. Il resto delle preferenze recuperate da Gentile attraverso la revisione delle schede del collegio, circa 500, sono invece diretta conseguenza dell'emendamento alla legge elettorale che post mortem, a partita consumata e a scrutinio effettuato, ha cambiato le regole interpretative in formula retroattiva.

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L'indicazione dell'intenzione di voto alla parte politica in questione, al netto delle sgrammature e informalità, vale come voto effettivo. Grazie a questo combinato disposto, revisione delle regole del gioco e riemersione di consenso da schede in un primo momento bianche, Andrea Gentile punta alla vittoria del collegio che però non avverrà prima della fine dell'anno. Ora infatti l'iter prevede lo spazio aperto per il contenzioso legale in giunta per le elezioni, poi la relazione finale della giunta stessa e infine il voto di ratifica del Parlamento. Non poco, a conti fatti. Sempreché non si infili qualche "contrattempo".

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