Fusione dei comuni, Greco: «Necessario riordinare le autonomie locali»

Il presidente del gruppo consiliare “Oliverio Presidente”: «Il vuoto lasciato dalla legge Delrio, bocciata anch’essa indirettamente dal referendum costituzionale, lascia aperte alcune questioni sul riordino delle funzioni amministrative degli enti»
10 dicembre 2016
15:01

“Voglio fare un plauso al vicepresidente della giunta regionale Antonio Viscomi che in queste ultime ore ha dichiarato di essere al lavoro su una legge che disciplini la fusione tra i Comuni. Il tema del riordino degli enti locali è di scottante attualità, soprattutto alla luce dell’esito del quesito referendario e delle tante proposte di fusioni di Comuni che arrivano da diverse parti della Calabria a dichiararlo è il presidente del gruppo consiliare “Oliverio Presidente” Orlandino Greco.

 


“Allo stesso tempo non posso che evidenziare come, sulla questione del riordino degli enti locali, sia ancora pendente una mia proposta di legge regionale, depositata nel lontano 5 maggio del 2015, recante “Disposizioni di riordino delle funzioni amministrative regionali, di area vasta e Città metropolitana, in attuazione della legge n. 56/2014 – Disciplina delle forme associative delle unioni di Comuni e delle fusioni ”. La proposta in questione, anche alla presenza del vicepresidente Viscomi, è passata al vaglio della I commissione consiliare, ma ancora una volta ci troviamo a discutere di lungaggini procedurali e ingessamenti burocratici che mortificano l’iniziativa dei consiglieri regionali.

 

A proposito di commissioni, al fine anche di accelerare le procedure per un’iniziativa legislativa così importante, credo sia utile precisare che l’analisi di una proposta sull’ordinamento degli enti locali sia di esclusiva competenza della commissione “Affari istituzionali” e non certo, come indicato da Viscomi, della commissione “Regolamento” che ha tutti altri compiti e finalità. Il tema merita di essere trattato in tutta la sua ampiezza e non può riguardare solo la fattispecie particolare della fusione dei comuni.

 

Il vuoto lasciato dalla legge Delrio, bocciata anch’essa indirettamente dal referendum costituzionale, lascia aperte, infatti, alcune questioni di grande rilevanza sul riordino delle funzioni amministrative degli enti locali: a partite dal futuro delle province che, da enti da rottamare, si trovano svuotate parzialmente da competenze e personale, catapultate in un vero e proprio caos istituzionale. L’auspicio è che Viscomi porti all’attenzione del consiglio una proposta organica, ad ampio raggio, e che, nell’elaborazione della stessa, vengano coinvolti oltre ai componenti della prima commissione, anche tutti coloro che hanno dimostrato sensibilità istituzionale e competenza tecnica sul tema.”

 

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