Fusione, aumentano gli incentivi statali per Corigliano-Rossano

La Conferenza Stato-Città dà il via libera all’aumento del bonus erariale fino al 60 per cento. Serviranno per il potenziamento dei servizi
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di Marco  Lefosse
25 aprile 2018
10:20

Aumentano ancora gli incentivi statali a favore dei comuni istituiti mediante fusione. In Calabria sarà così per i due neonati comuni della provincia di Cosenza: Casali del Manco e per la terza città della regione: Corigliano-Rossano. La conferenza Stato-Città e autonomie locali, riunitasi a Roma, presso il Ministero degli Interni lo scorso 18 Aprile, infatti, ha dato il via libera allo schema di decreto che adegua al rialzo le premialità, in attuazione del comma 868 della Legge di Bilancio 2018.

I contributi elargiti dallo Stato

A decorrere da quest’anno, il contributo straordinario decennale, garantito dallo Stato aumenterà dal 50 al 60% dei trasferimenti erariali erogati dal 2010 ai comuni fusi. Si parla, ovviamente, di non pochi soldi che i nuovi comuni “fusi” dovranno reinvestire perlopiù per l’equiparazione ed il potenziamento dei servizi. Proprio di questo, commentando la notizia, ha parlato l’assessore al bilancio della Provincia di Cosenza, Vincenzo Scarcello, nonché coordinatore territoriale di Corigliano-Rossano del movimento Il Coraggio di Cambiare l’Italia, il cui leader Giuseppe Graziano – ricordiamo – è stato proprio promotore e firmatario della legge regionale per la fusione dei comuni di Corigliano calabro e Rossano.


Scarcello: «Azione lungimirante»

«Si tratta – dice il coordinatore civico del Cci, Vincenzo Scarcello – dell’ennesima conferma che il cammino intrapreso verso la fusione di Corigliano e Rossano è stata probabilmente l’azione politico-istituzionale più lungimirante mai attuata nel territorio della Sibaritide». In un momento in cui i comuni sono messi alle corde dall’incessante crisi economica, che solo ora inizia ad avere il più alto riverbero nel meridione, e dal sempre minore trasferimento di fondi erariali, Corigliano-Rossano, grazie agli incentivi statali e ad un maggiore gettito di liquidità nelle casse pubbliche, può diventare una realtà virtuosa. «Appare ovvio – aggiunge Scarcello – che questo bonus deve essere inserito in un contesto altrettanto nuovo di idee e programmi. Ed ecco perché è opportuno che la prossima classe politica dirigente che si appresta a guidare il nuovo comune dovrà avere le idee chiare e lungimiranti».

I risvolti per i Comuni

Dunque ad occhio e croce bisognerà sommare i trasferimenti erariali che recepivano singolarmente gli ex comuni ed aggiungere alla cifra il 60% della somma totale. Un bel gruzzoletto al quale si aggiunge anche l’opportunità di sforare il patto di stabilità per i prossimi 5 anni che consentirà alle Amministrazioni comunali di intervenire anche sull’organizzazione interna del municipio per migliorarla e finalmente ammodernarla.

Giornalista
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