Forza Italia, il sondaggio da incubo che rischia di far scomparire il partito di Berlusconi

Affari Italiani ha fatto trapelare indiscrezioni su un'analisi che darebbe la compagine dell'ex Cavaliere sotto il 10%, superato anche dalla lista sovranista della Meloni. In uno scenario del genere l'accelerazione sul nome di Occhiuto potrebbe essere del tutto inutile e respinta dalle stesse forze alleate

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di Riccardo Tripepi
15 novembre 2018
13:05
Forza Italia, Silvio Berlusconi
Forza Italia, Silvio Berlusconi

Altro che fuga per la vittoria. L’accelerazione impressa da Forza Italia alla scelta del candidato governatore con cui affrontare le prossime regionali, sembra una fuga per non soccombere. Gli azzurri calabresi provano a fissare la bandiera Mario Occhiuto prima di perdere definitivamente la possibilità di poter fare la proposta sia all’interno del partito che al tavolo degli alleati.

 


Sondaggi in discesa 

I sondaggi che circolano da tempo all’interno sono sempre in discesa e segnalano un partito al di sotto del 10%. Tanto che lo stesso Silvio Berlusconi starebbe pensando a mettere su un cartello elettorale dal nome “Altra Italia” per fermare l’emorragia di consensi. Ma nelle ultime ore la situazione starebbe diventando sempre più critica. “Affari Italiani” ha dato notizia della diffusione di un sondaggio nuovo che sarebbe arrivato anche ad Arcore che dà Forza Italia tra il 7% e l’8%, mentre Fratelli d’Italia insieme alle altre forze sovraniste in crescita fino a sfiorare il 14%. Con l’aggravante che la crescita del fronte sovranista, al quale lavora Giorgia Meloni e che dovrebbe coinvolgere anche Raffele Fitto e Giovanni Toti, non sottrae voti alla Lega o ai Cinque Stelle, ma proprio agli azzurri. Con il partito di Matteo Salvini stabilmente sopra il 30% e una seconda gamba sovranista sopra il 10%, il rischio di scomparire per Forza Italia è altissimo.

 

Il ruolo degli alleati

Il nuovo listone della Meloni pare essere destinato a pescare proprio nel Mezzogiorno dove si stanno registrando veri smottamenti dal partito di Berlusconi verso gli alleati (ex?).

Da qui l’idea di Roberto Occhiuto e Jole Santelli di accelerare per evitare che la decisione sul candidato potesse essere presa in un momento di debolezza. A costo di rischiare che i dissidenti interni possano decidere di rompere e di uscire, andando a formare liste autonome (i Gentile), o aderendo a Lega o Fratelli d’Italia gli altri. Del resto il nome di Mario Occhiuto potrebbe rappresentare l’ultima spiaggia per le speranze di Forza Italia in vista delle prossime regionali per provare a scalzare il centrosinistra

Il punto reale, però, è un altro. A parte la disputa interna che sarà molto complessa, come dimostrano le dichiarazioni del senatore Claudio Fazzone al termine della riunione del coordinamento regionale degli azzurri che ha designato Mario Occhiuto, l’accelerazione potrebbe non avere alcun effetto sugli alleati.

Se le elezioni europee dovessero disegnare un quadro simile a quello dei sondaggi odierni non si vede neanche una ragione per la quale la Lega o i Sovranisti dovrebbero rinunciare ad esprimere un proprio candidato governatore. Il coordinatore della Lega in Calabria Domenico Furgiuele lo recita da tempo come un mantra “le elezioni regionali sono molto lontane”.

 

Riccardo Tripepi

 

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Giornalista
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