'Mandiamo a casa Renzi e difendiamo la Costituzione'

Chiaro e forte il messaggio che Forza Italia ha fatto partire da Reggio con l’avvio della campagna elettorale per il no al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo Renzi.
di Riccardo Tripepi
11 giugno 2016
13:02

A Palazzo Campanella il gruppo dirigente del partito reggino si è riunito per procedere all’insediamento dei Comitati per il “no”.
A moderare i lavori il capogruppo del partito in Consiglio regionale Alessandro Nicolò. Al suo fianco il senatore e vice coordinatore calabrese di Fi Antonio Caridi, l’ex parlamentare Nino Foti, il capogruppo della Cdl Francesco Cannizzaro e una rappresentanza dei consiglieri comunali azzurri.


“Non è solo una battaglia politica. Vogliamo salvaguardare la nostra Costituzione, da quella che 56 costituzionalisti hanno definito una deforma. Anche il metodo adottato per la sua approvazione – ha spiegato Alessandro Nicolò - da un governo abusivo, non legittimato dal voto popolare, imponendo di fatto al Parlamento una legge a colpi di maggioranza, non ci sembra condivisibile. Renzi ha voluto politicizzare il referendum: o si approva tutto o niente, seppure noi qualche quesito avremmo potuto valutarlo positivamente. Si tratta di forme democratiche che non rispecchiano la nostra formazione culturale e il nostro modo di intendere la politica”.



Il senatore Antonio Caridi ha spiegato come l’iniziativa sia stata concordata con il partito nazionale e con il coordinamento regionale. “Si tratta di un indirizzo nazionale che abbiamo concordato con Brunetta e con Occhiuto. In ogni Comune spiegheremo perché votare no a questa riforma. Una riforma pasticciata che non guarda agli interessi dei cittadini. Renzi, da segretario nazionale di un partito e mai eletto dai cittadini va ad occupare il posto da premier da abusivo e poi minaccia la gente che se vota no lui si dimetterà. Vogliamo che vada a casa e con lui anche il presidente  Oliverio che si è schierato per il sì”. Caridi, inoltre, parte dal referendum per lanciare la corsa per il centrodestra verso la riconquista delle posizioni di governo. “Torneremo presto a governare questa città e questa Regione. Basta guardare alle poche azioni messe in campo da questa giunta. Una giunta di tecnici assente dal territorio, sconosciuta ai cittadini e che mortifica il ruolo del Consiglio regionale”.



Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere della Cdl Francesco Cannizzaro: “Questa non è una riforma, ma soltanto un gioco di potere messo in campo dal premier Renzi e dal ministro Boschi”. Mentre per Nino Foti, si tratta di una legge non condivisibile perché approvata da un governo illegittimo e perché “assai confusa, non consente effettivi risparmi e non riesce a snellire il procedimento di approvazione delle leggi, nonostante l’eliminazione del bicameralismo perfetto”.

Riccardo Tripepi

Giornalista
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