Forza Italia, Foti attacca la coordinatrice regionale Jole Santelli: «È tempo di cambiare»

Il vice responsabile nazionale degli Enti locali Nino Foti interviene nel dibattito interno agli azzurri e spera nel rinnovamento annunciato da Silvio Berlusconi. Facendo proprie le considerazioni di Mimmo Tallini interviene anche sulla gestione del partito in Calabria

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di Ric. Trip.
26 giugno 2018
16:02
Jole Santelli e Nino Foti
Jole Santelli e Nino Foti

La Calabria attende le determinazioni di Silvio Berlusconi. Forza Italia è sul punto di implodere dopo le decisioni di Jole Santelli e Roberto Occhiuto che di fatto hanno militarizzato il partito con un organigramma che esclude i “dissidenti” da tutti i ruoli di vertice. Troppo per il gruppo dei Gentile che ha già scritto ad Antonio Tajani tutte le ragioni del proprio dissenso. Con il sostegno di tutti i focolai di protesta che a Reggio fanno capo a Marco Siclari e Nino Foti, a Vibo si riconoscono in Alfonsino Grillo, a Crotone in Salvatore Pacenza, a Cosenza oltre che nei fratelli Gentile anche in Gianpaolo Chiappetta, mentre a Catanzaro in Mimmo Tallini. Proprio quest’ultimo, seppur tenendo una posizione piuttosto neutrale nei confronti della gestione calabrese, ha plaudito da ultimo agli annunciati interventi di rinnovamento annunciati da Berlusconi. Che potrebbe anche cambiare il nome al partito e promuovere Tajani, Carfagna e Galliani in ruoli di vertice. Di sicuro sarà avviata una girandola di coordinamenti regionali, almeno sei o sette secondo le indiscrezioni romane. Ci sarà dentro la Calabria? Tutti sono in attesa.

 


L’ex deputato e attuale vice responsabile degli Enti Locali di Forza Italia con delega per il Sud, Nino Foti fa il punto della situazione e riprende quanto dichiarato da Mimmo Tallini.

«Ho accolto con molto interesse l’intervento del nostro presidente Berlusconi che si è soffermato sulla necessità di un rinnovamento di Forza Italia – dice Foti - Appare ormai evidente, infatti, che per evitare di soccombere rispetto all’incessante velocità con cui si muove la politica in quanto a temi, nuove forme di organizzazione e contenuti c’è bisogno di una svolta, e mi fa molto piacere che anche diversi dirigenti del partito abbiano condiviso lo stesso pensiero. Anche i risultati delle recenti elezioni amministrative, prosegue Foti, dove comunque Forza Italia ha dimostrato di poter ancora rappresentare un riferimento importante per il popolo dei moderati, hanno confermato come sia necessario lavorare per ridare altra linfa a questo progetto politico. Bisogna cambiare - aggiunge Foti - e bisogna farlo subito se, come ha giustamente sottolineato Giorgio Mulè, portavoce di FI in Parlamento. È naturale che un cambiamento di prospettiva in questa fase non può che passare da un cambiamento degli assetti organizzativi del partito, ad ogni livello e ad ogni latitudine, e la Calabria ovviamente non rappresenta un’eccezione».

«Anche se nel nostro caso ad esempio Forza Italia ha attutito, seppur molto parzialmente, all’onda d’urto grillina nelle ultime elezioni politiche – specifica ancora Foti in riferimento alla situazione calabrese - non siamo certo di fronte al racconto di un’isola felice, e come ha giustamente sottolineato il consigliere regionale Tallini, che ha condiviso l’idea di un necessario rinnovamento generale, è bene che si faccia chiarezza affinchè chi di dovere abbia realmente contezza di quella che è la situazione nella realtà periferiche».

 

La stoccata a Jole Santelli

Poi l’affondo diretto nei confronti della gestione targata Santelli. «La gestione del partito della coordinatrice Santelli ad esempio è stata fino ad ora a dir poco pessima visto che oltre ad operare come se avesse ricevuto l’”incarico di distruggere tutto”. L’unico reale obiettivo perseguito in questi anni è stato quello dell’autoconservazione della propria posizione e la terra bruciata che ad oggi si è creata intorno a Forza Italia. È chiaro quindi, come la narrazione di un partito attivo e vincente in Calabria, ma non solo, sia frutto di fantasia, di quella tendenza a nascondere la polvere sotto il tappeto. Bisogna invece ripartire dai territori e dal lavoro dei nostri amministratori e sostenitori, e da tutte quelle risorse che sono rimaste escluse da questa fase politica a causa di gestioni ottuse. È questa la nostra prospettiva ed è questo il nostro potenziale. Bisogna, anche in tempi brevi, mettere in atto una severa e seria autocritica e tornare ad essere propositivi, inclusivi e soprattutto credibili. Bisogna in sostanza – conclude Foti - invertire la rotta, investendo su nuove risorse e cambiando, dove serve, anche i condottieri».

 

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