La resa dei conti nel Pd dopo il 4 marzo. E Oliverio è intenzionato a rinviare il rimpasto

I malumori covano e la campagna elettorale vede molti big impegnati a metà sui territorio. A Reggio una mezza rivolta contro Marco Minniti
di Riccardo Tripepi
19 febbraio 2018
19:03

Prosegue la campagna elettorale di “retrovia” del governatore Oliverio. Dopo aver ottenuto le candidature di Enza Bruno Bossio e Bruno Censore, il presidente della giunta ha scelto un profilo soft respingendo le polemiche e provando a veicolare quanto fatto dalla sua amministrazione a sostegno dei candidati del centrosinistra.

 


Puntellata la posizione dentro al partito il governatore e la sua area hanno deciso di rimandare anche il confronto interno a dopo le elezioni. Quando il dibattitto nel Pd sarà inevitabile anche in vista del congresso regionale. Una posizione che, per come trapela dalla Cittadella, con tutta probabilità farà slittare il rimpasto di giunta a dopo il 4 marzo.

 

Con i risultati alla mano il presidente deciderà in che misura far rientrare la politica nella sua giunta che vede vacanti le posizioni precedentemente occupate da Carmen Barbalace e Federica Roccisano e prestissimo anche quella di Antonio Viscomi che si trasferirà in Parlamento. Il punto nevralgico da capire è se nell’esecutivo torneranno ad entrare i consiglieri regionali oppure se la politica rientrerà ma in altre forme. L’ingresso dei consiglieri regionali potrebbe anche sventare le forti tensioni in atto nella maggioranza. I delusi dalla chiusura delle liste sono tantissimi: Carlo Guccione, Enzo Ciconte, Giuseppe Aieta e Mimmetto Battaglia su tutti.

 

Ma c’è il fuoco cova sotto la cenere anche a Reggio Calabria dove i big del partito sono rimasti fuori dai giochi e, insieme a loro, anche i rappresentanti delle proprie aree di riferimento. Nell’indifferenza totale dei vertici regionali e nazionale e anche del ministro dell’Interno Marco Minniti che corre nelle Marche e a Reggio non si fa vedere da tempo. Una situazione che ha provocato anche la compilazione di un documento da parte dei vertici locali del partito indirizzato alla segreteria regionale per sottolineare quanto sta avvenendo. Se poi si considera che la federazione reggina è attualmente commissariata e dovrà andare a congresso nel prossimo anno, si capisce come il quadro in riva allo Stretto sia più che mai complicato.

 

Per il momento, però, nessuno vuole lo scontro. La parola d’ordine per il segretario regionale Ernesto Magorno è “unità”, mentre per Oliverio l’unica strada è quella di dare massima visibilità all’operato del governo del centrosinistra negli ultimi anni. Nonostante i problemi e le difficoltà ereditate dalla precedente gestione. In questo senso una vetrina importante sarà la visita di Pat Cox, coordinatore europeo del Corridoio Scandinavo Mediterraneo che in questi giorni sarà in Calabria, tra Villa e Gioia Tauro per fare il punto sullo sviluppo dei trasporti e della logistica. Attenzione massima anche sul fronte delle Zes con Gioia, ma anche Vibo che spingono sull’acceleratore.

 

I conti veri in casa Pd si faranno dopo le elezioni e se, come pare sempre più probabili, i risultati delle urne non dovessero essere lusinghiere si potrebbe assistere ad un rimescolamento complessivo degli equilibri da Roma alla Calabria.

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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